Fiorentina, "Vi racconto Kouame, la gazzella di Firenze"

L’arrivo in Italia e il primo gol ("alla Del Piero"): parla Giusti, l’ex presidente della Sestese. "E nel colpo di testa è imbattibile"

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Educato, timido, sincero. Ma anche motivato, tenace, ambizioso. Poi arrivano le qualità, quelle del calciatore, e il ritratto (completo) di Christian Kuoame racconta di un ragazzino partito un giorno dalla Costa d’Avorio con un sogno in tasca e volato in fretta in serie A. Fino ad arrivare alla Fiorentina.

Già, la squadra viola, ovvero il traguardo (spesso impossibile) di chi, come lui, ha iniziato a giocare a pallone nella Sestese. A due passi da Firenze e da quella maglia che è stata di Baggio, Batistuta e oggi lo è di Chiesa e Ribery, i suoi nuovi compagni di allenamento.

Le emozioni e la determinazione di Kouame le racconta bene Filippo Giusti, ex presidente della Sestese che "con Christian e le nostre famiglie siamo stati a cena all’inizio di marzo. Era il venerdì prima del week- end che il mondo fosse costretto a chiudere per la tragedia sanitaria".

"Kouame – racconta – è un ragazzo straordinario. Ricordo bene il primo giorno che ci siamo incontrati. Mi colpì il suo sorriso, la sua educazione, la sua timidezza".

Era l’ottobre del 2013 ("l’ otto ottobre", precisa Giusti quasi a voler dare maggiore importanza a una data così speciale) e quel giorno iniziò l’avventura del Kouame destinato a diventare un campione. "In campo però – continua Giusti – è sceso per la prima volta a gennaio. Gennaio 2014. Nei mesi precedenti ha studiato, soprattutto la nostra lingua, con una maestro privato. Lezioni di italiano-francese".

Sui campi della Sestese, invece, fu subito chiaro che per il pallone, Kouame di lezioni proprio non ne aveva bisogno. Riprende Giusti.

"Bastava vederlo in partitella per capire che aveva una cifra tecnica superiore a tutti, basti pensare che, per età, lui apparteneva agli Allievi, ma alla fine giocò spesso anche con gli Juniores e fece apparizioni in prima squadra".

"La sua qualità più evidente? – aggiunge – l’accelerazione. Micidiale. E poi eleganza della sua corsa... una gazzella".

C’è il primo gol ’italiano’ ("al Margine Coperta – dice Giusti – un gol alla Del Piero, per il ’taglio’ del campo e la conclusione") e poi ci sono le esperienze e il primo step di maturazione al Prato – dove ancora oggi giocano i suoi due amici arrivati in Italia con lui, Thomas Kouassi e Adama Ibrahim Diarrasouba – accanto a quelle nella Primavera del Sassuolo e poi dell’Inter, prima del salto e la consacrazione nel Cittadella. "Il Sassuolo aveva anche il diritto di riscatto, ma per fortuna...".

Già, la fortuna. Quella ’sfruttata’ bene dalla Fiorentina che ha strappato Kouame al Genoa, a gennaio. Complice, certo, il grave infortunio subito dalla ’gazzella’.

"E’ fortissimo – rilancia Giusti – e avrete modo di apprezzarlo. E’ un attaccante perfetto per ogni allenatore. Lavora tantissimo per la squadra. Spinge e torna indietro, si sacrifica, fa la sponda per i compagni...".

"Velocità e passo da gazzella a parte – aggiunge – è grandissimo nel colpo di testa. Lassù la prende sempre lui anche contro i difensori più potenti. Christian segnerà tanti gol".

E oggi, quando Kouame leggerà sul giornale i ricordi che lo riguardano e tutti questi elogi come reagirà? Giusti sorride e risponde: "Ci scambieremo un bel po’ di messaggi..." e magari sarà l’occasione per fissare un’altra cena (e un’altra torta per ricordare la magia di quel’otto ottobre), non appena l’emergenza Coronavirus lo permetterà.

"Sicuro... Christian non dimentica le origini, le cose belle che ha vissuto... A marzo fece una sorpresa alla squadra della Sestese, andò a vedere la partita contro il Villa Basilica e finì 6-1". Già, perché Kouame porta anche fortuna. Sicuramente.

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