Tra umiltà e ambizione Iachini detta le regole

"Organizzazione, lavoro e sacrificio": così Beppe vara la sua nuova squadra. Quella battuta sul lavavetri: "Se ho 5 euro glieli lascio, altrimenti tiro dritto..."

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di Giampaolo Marchini

Può darsi che l’umiltà sia il segreto dei forti, ma certamente lo è delle persone speciali. E Beppe Iachini, con umiltà nel momento di maggiore confusione è stato per la smarrita Fiorentina il suo uomo speciale. Lasciamo rigorosamente da parte ogni paragone con ’speciali’ più illustri. Da queste parti c’era bisogno infatti di normalizzare un ambiente impaurito e anche in confusione. Lui, con le armi più congeniali – sudore e fatica – ha fatto arrampicare i viola dal quart’ultimo posto fino al decimo, con la migliore difesa dopo il lockdown, pur senza un gioco scintillante. Ma con altrettanta franchezza sappiamo che la sua conferma – voluta fortemente da Rocco in persona – non ha trovato la critica (e non solo) schierata unanime al suo fianco. Qualche mugugno e diversi interrogativi. Ma Beppe, da uomo umile ascolta le critiche, le metabolizza e tira dritto, ma con la forza delle idee e, come detto prima, delle sue armi. "Accetto quello che si può pensare. – dice –, ma continuo a essere legato da un grande affetto alla città. Non ho la bacchetta magica, ma il compito di migliorare sempre di più questa squadra. Abbiamo fatto un bel percorso di lavoro insieme, i voli pindarici non mi piacciono: se c’è un ragazzo che mi lava il vetro al semaforo gli lascio anche cinque euro; se non ho spiccioli in tasca devo tenere chiuso il finestrino e tirare dritto". Come dire, se me lo posso permettere faccio anche spettacolo, altrimenti devo badare al sodo. "Non sono qui a fare l’avvocato difensore di me stesso, cercherò di lavorare di modo che si possa arrivare più in alto possibile". Poi le parole ripetute come un mantra: "Organizzazione, lavoro e sacrificio".

Le incognite sono molte, a cominciare dal mercato, ancora aperto, anche se Commisso, sulla carta è stato chiaro. E Beppe incassa. "Ripartiamo da dove abbiamo lasciato – conferma – con una buona media punti e tante vittorie e cammin facendo vedremo dove potremo arrivare. Il gruppo è fatto al 95-98%, ma ho grande fiducia in quanto hanno sempre detto il presidente e i dirigenti: se dovesse capitare delle occasioni interverremo". Intanto si gode la tenacia di Chiesa, al centro delle voci di mercato, ma che è sempre qui. "Ora devo pensare che resti e lui si è sempre impegnato al massimo, lo vedo concentrato e determinato: è qui con la testa e il cuore. Come impiegarlo? ". E servirà tantissimo, come Castrovilli alla prova del 10, non solo sulla maglia: "Gaetano deve fare quello che sa aggiungendo alle sue prestazioni i gol, almeno 9-10 a stagione". Senza essere Ribery-dipendenti, "anche se non dovesse essere al top ci mancherebbe qualcosa di importante".

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