Sport in Toscana, Giovanni Galli: "Quanti ritardi. Impianti e regole: ecco cosa non va"

L'ex calciatore professionista e politico: "Non c’è chiarezza sul patrimonio e troppi finanziamenti sono stati distribuiti a pioggia"

Giovanni Galli

Giovanni Galli

Neanche la pandemia aveva fermato chi pratica sport in Toscana: secondo i dati del rapporto dell’Osservatorio Sociale regionale in collaborazione con Anci Toscana, nel 2021 un milione 400mila toscani (il 39.1 per cento della popolazione residente) hanno praticato attività fisica.  I dati raccolti quest’anno parlano di un trend in ulteriore salita, anche se le società sportive devono affrontare molti problemi (non ultimo quello del costo dell’energia).  L’ultima indagine è stata realizzata su un campione delle 2.523 società sportive toscane: nel 2021 il 91,6% di queste ha dichiarato di aver registrato perdite economiche rispetto al 2019 e il 60,4% di averle avute superiori al 30%. 

Firenze, 24 novembre 2022 -  Giovanni Galli, da ex calciatore professionista e politico ci spieghi il suo pensiero sulla situazione dello sport in Toscana. «Faccio una premessa: non è questo un terreno su cui abbia senso piantare bandierine politiche. Lo sport non è di destra, né di sinistra: interessa tutti – penso soprattutto all’aspetto sociale – e i problemi devono essere affrontati per il bene della comunità. Detto questo, in Toscana siamo indietro».

Perché? «Primo: non c’è un piano regionale dello sport. Secondo: la richiesta di censire gli impianti che abbiamo presentato è rimasta in un cassetto. Terzo: non sappiamo quante strutture siano in regola dal punto di vista catastale e urbanistico. Quarto: non vedo progettualità, ma piuttosto assistenzialismo»

Partiamo dagli impianti. «Un patrimonio vasto e gestito con un’attenzione minore rispetto a quella che meriterebbe. Avevamo chiesto di fotografare la situazione e studiare le esigenze delle aree in base al numero degli abitanti. Inutile. Faccio l’esempio di Chiusi: ci sono due palestre in 400 metri, ma che senso ha? E chi deve intervenire se non c’è chiarezza? Anche sugli impianti a norma, per esempio».

Si spieghi meglio. «Senza censimento non sappiamo quale sia lo stato reale degli impianti. In molti di questi ci possono essere abusi edilizi, o zone irregolari: può succedere, penso a un piccolo magazzino, oppure a una zona coperta per gli attrezzi. Dobbiamo favorire l’autodenuncia di chi gestisce gli impianti, in modo da regolarizzare ogni caso senza penalizzare i gestori, che magari hanno preso in consegna il bene da altre società».

Propone una sanatoria? «Questo no. Dovremmo distinguere lo stato di necessità da chi ha agito con dolo, cercando vie amministrative per risolvere gli eventuali abusi. Bisogna agire per rendere a norma gli edifici, anche per non perdere il contributo dello Stato, fino ad ora al 110 per cento. Anche lì, perché sprecare questa occasione facendosi trovare impreparati?».

Ha parlato prima di assistenzialismo. «In due anni sono stati distribuiti in Toscana circa 30 milioni per ristrutturare o costruire impianti nei vari comuni. Ma se i progetti erano attuativi – una delle condizioni nei bandi per avere accesso al finanziamento a fondo perduto – avrebbero già dovuto essere coperti nel bilancio. Voglio dire che a livello politico mi è sembrata un’azione a pioggia discutibile e non legata alla progettualità, che è una cosa un po’ diversa».

Tipo? «Un vero piano per lo Sport dovrebbe prevedere, per esempio, la concessione degli impianti legata all’obbligo di renderli green e il più possibile autonomi per quanto riguarda l’energia. Investimenti possibili grazie al contributo Statale. Ma si torna sempre lì: se gli impianti non sono regolari, chi mai spenderà dei soldi?».

Chi è Giovanni Galli: per nove anni in porta con i viola. Poi ha vinto tutto con il Milan

Giovanni Galli è stato uno dei più forti portieri del calcio italiano e dopo la fine dell’attività sportiva si è dedicato al ruolo di opinionista televisivo, prima di impegnarsi in politica (attualmente rappresenta la Lega nel consigilio regionale della Toscana). Da calciatore ha giocato nella Fiorentina (1977-1986), prima di passare al Milan con cui ha vinto due Coppe dei Campioni (1988-1989 e 1989-1990), uno scudetto (1987-1988), una Coppa Intercontinentale (1989), una Supercoppa UEFA (1989) e una Supercoppa italiana (1988), oltre a raggiungere la finale di Coppa Italia nel 1989-1990.  Poi il trasferimento al Napoli (altra vittoria in Supercoppa). In Nazionale Giovanni Galli è stato il terzo portiere della squadra che ha vinto il Mondiale del 1982. 

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