Il Ninja, Firenze e quell’intesa col Gladiatore

L’operazione Nainggolan riletta dopo le voci su De Rossi. Insieme, nella Roma, formavano una coppia unica.

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di Riccardo Galli

Ok, la precisazione di Rocco Commisso stampa un ’no’ a caratteri cubitali sull’operazione De Rossi, ma la macchina delle indiscrezioni, voci e della possibilità di stupire tutto e tutti con un scelta tecnica assolutamente imprevedibile, lascia una scia di curiosità che accompagnerà le manovre (quelle di mercato) per un bel po’.

Già, il mercato. E in particolare la campagna acquisti. Prendiamo Radja Nainggolan accostato alla Fiorentina ormai da un bel po’, di rientro dal Cagliari (all’Inter) e al centro di una trattativa con i viola che prevede il prestito per una stagione seguito dal riscatto obbligatorio.

Nainggolan, tornando alla sua lunga avventura nella Roma, è stato uno dei compagni di reparto più importanti proprio di De Rossi. Ottima intesa, rapporto intenso fatto di grinta, energia, sorrisi e confronti duri, il Ninja e il Gladiatore hanno formato una coppia unica. Da qui, venendo alla storia di un De Rossi sulla panchina viola, il sospetto che quando si è iniziato a trattare Nainggolan, potesse così esserci davvero un’idea lanciata da quello che poi – almeno fino allo stop dettato ieri da Commisso – era il principale candidato alla panchina della Fiorentina che verrà.

E che dire di Florenzi e Spinazzola. Entrambi sono elementi che Barone e Pradè puntano a inserire nella prossima rosa. Entrambi (per il primo, appena due giorni fa era a Firenze il manager, Lucci) hanno già ricevuto messaggi importanti dalla Fiorentina. Ed entrambi, vista la provenienza giallorossa, sanno bene quanto potrebbe valere una nota di merito firmata da una delle leggende della Roma, appunto De Rossi.

Suggestioni, forse, queste, ma che di sicuro contribuiscono a rendere la mossa De Rossi leggibile da un’altra angolazione e che si spinge sicuramente oltre le smentite.

Anche perché, il luglio della Fiorentina, una volta raggiunta la salvezza vedrà il futuro prendersi prepotentemente la scena. E il discorso relativo all’allenatore sarà più che mai di attualità. Detto della presa di posizione del club davanti alle voci su De Rossi, è normale aspettarsi che quanto si sostiene su Spalletti, Emery o il francese Blanc tornerà ad essere motivo di interesse e di discussione e proietterà il concetto anche sulle operazioni di mercato che la società si appresta a realizzare.

E non solo sul fronte degli acquisti ma anche su quello delle cessioni. Ci sono da valutare posizioni decisive come quella di Chiesa e di Milenkovic. Per questo, prima Firenze saprà chi ci sarà in panchina e prima si potranno affrontare valutazioni e situazioni di questo tipo.

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