Fiorentina

Commisso continua la sua battaglia dagli Usa "Le leggi italiane sugli stadi sono senza senso"

L’edizione online di "Forbes" parla della situazione relativa allo stadio della Fiorentina e della protesta messa in atto dal tifo in favore del proprio presidente. Proprio Rocco Commisso è stato interpellato dalla rivista economica in una lunga intervista: "La Premier League ha dimostrato l’importanza di nuovi stadi e il loro impatto sulle entrate del club. Guardate Tottenham, Manchester City e Arsenal: in base ai dati di Deloitte Top 20 Football Report, le entrate medie annuali dei migliori 20 club del mondo sono di 464 milioni, la Fiorentina è a 93".

Commisso spiega il perché: "Senza le entrate della partita e delle attività commerciali, la Fiorentina non potrà mai fare lo sforzo di comprare e pagare top player per competere al livello più alto del calcio europeo, e intanto stare dentro le regole del Fair Play Finanziario. In questa orribile crisi economica, in particolare a Firenze dove il turismo ha toccato un punto molto basso, spetta al governo locale italiano e fiorentino emanare leggi che consentano agli investitori stranieri di effettuare investimenti infrastrutturali fast, fast, fast".

Le frasi più d’impatto sono alla fine dell’intervista: "La burocrazia sta uccidendo l’Italia. Con tutte le autorizzazioni potrebbero essere necessari 5-10 anni per costruire un nuovo stadio. In effetti, a Firenze, hanno discusso di un nuovo stadio negli ultimi 15 anni. Nessun investitore ha la pazienza di aspettare così a lungo. A Roma, per il nuovo stadio, Jim Pallotta ha già trascorso sei anni senza l’approvazione finale in mano. Questo potrebbe essere il motivo per cui la Roma è in vendita. Le leggi sugli stadi in Italia non hanno senso e sono interpretate diversamente. A Milano San Siro - la Cattedrale del calcio - può essere rasa al suolo ocompletamente, mentre a Firenze non possiamo neanche buttare giù le vecchie curve. Se il Franchi non può essere restaurato, con il tempo diventerà un monumento decrepito e un dolore agli occhi per una città come Firenze. A un certo punto il Franchi andrà abbattuto e penso che il momento sia adesso".

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