Irriconoscente Firenze. L’esonero di Iachini? Vale l’esilio di Dante

Commisso ha ricordato ancora una volta che la scelta dell’esonero di Iachini fu sua, ma per assecondare il pensiero della piazza fiorentina, che... Insomma, Firenze, da sempre, non riconosce i suoi eroi. Che storia

Beppe Iachini, classe 1964, è stato sulla panchina della Fiorentina nel 2019/2020

Beppe Iachini, classe 1964, è stato sulla panchina della Fiorentina nel 2019/2020

Firenze, 28 maggio 2022 - A nessuno è venuto in mente di chiedere al presidente qualcosa su Iachini, la sua malcelata passione calcistica. Ci ha pensato lui a ricordare che è stata sua la responsabilità dell’esonero del buon Beppe, per via della piazza, naturalmente, incapace di comprendere ciò che di prezioso era nascosto (molto nascosto) in quel 8-1-1 che ci ha regalato la salvezza e momenti di eccitazione emotiva pari soltanto a una coda alle poste quando ti rendi conto di aver perso il numerino per cui devi ricominciare tutto da capo. D’altra parte Firenze non è sempre grata ai suoi uomini di maggior valore. Dante in prestito al Ravenna, Benalouane al Careggi, Iakovenko & signora a Instagram.

Quanti talenti snobbati, quanta ingratitudine. Che poi non si capisce il perché di tanta indecisione da parte delle istituzioni nel sostituire il David al Piazzale con la statua di Beppe e del suo cappellino. Non ce ne voglia Iachini, uno a cui si vuole bene per il suo passato da calciatore, ma la domanda resta viva: per quale motivo tornare su un passato che se Dio vuole è passato (appunto) e non sottolineare con entusiasmo il ritorno in Europa di una Fiorentina confinata per anni nel grigiore più assoluto? L’unica ragione possibile può essere solo una: a volte ritornano. Iachini è libero, fate voi. Detto questo, è in corso un tentativo di mediazione sul caso Torreira, quello esploso la mattina dopo il ritorno in Europa. In pratica: ti addormenti col sorriso pensando al fatto che puoi andartene un po’ oltre il confine anche perché tornare a Empoli va bene ma qualche botta di vita non ci starebbe male e ti svegli con il caffè che ti scivola di traverso quando scopri che il tuo regista forse non verrà riscattato. Ahia. Dolore. Ma come? Vabbè, non è ancora detto. E poi per fortuna arriva la bella notizia che ti rimette in moto il buon umore: Kokorin vuole restare e onorare il triennale che astutamente gli ha fatto firmare la Fiorentina.

Quando si dice l’attaccamento alla maglia. Mica Odriozola, che ha fatto più foto di Firenze di un gruppo di sessanta cinesi in gita e poi torna al Real Madrid perché riscattarlo costa troppo. Per non dire di coso, quello che ha la juve dentro e l’agente, anche lui con la Juve dentro, ancora chiuso in bagno. Kokogol è il nostro uomo immagine: legato alla città, alla sua storia, alle sue regole. Un contratto si rispetta fino in fondo. E a volte questo può essere un problema, in effetti. Comunque il presidente ci ha tenuto a chiarire che i soldi da spendere non sono i 120 milioni incassati per le cessioni alla Juventus ma 50, perché gli altri sono stati spesi. E se Italiano e Joe Barone non la smettono di andare al ristorante c’è il rischio che la cifra si assottigli ancora. Vabbè. Pensiamo positivo. Siamo in Europa, Kokogol non molla, c’è un mercato davanti e Biraghi non si tocca. Grazie Beppe. Non c’entra niente ma al numero uno piace così.

 

 

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