Linari, regina azzurra dal cuore viola: "Che emozione il Mondiale"

La calciatrice dell'Atletico Madrid è stata una grande protagonista dell'exploit della nostra Nazionale

Elena Linari premiata dal direttore della "Nazione", Francesco Carrassi (New Press Photo)

Elena Linari premiata dal direttore della "Nazione", Francesco Carrassi (New Press Photo)

Firenze, 4 luglio 2019 - Elena Linari, fiorentina doc e cuore viola, è stata una delle grandi protagoniste dello splendido Mondiale di calcio disputato in Francia dalla Nazionale femminile che ha centrato l’obiettivo storico dei quarti di finale. Un exploit non improvvisato, ma che viene da lontano: in patria Linari (difensore) ha vinto tre scudetti e tre Coppe Italia (tra Brescia e Fiorentina) poi ha scelto di «emigrare», direzione Madrid, dove il calcio femminile ha un’altra dimensione tecnica, di pubblico ed economica. «Per fare un esempio – dice Linari– in Spagna, al di là del guadagno, alle giocatrici vengono pagati i contributi, in Italia ancora no. Spero che quanto abbiamo fatto al Mondiale aiuti il movimento del calcio femminile a vincere i pregiudizi». Linari è venuta in visita alla "Nazione", dove è stata premiata dal direttore Francesco Carrassi. Che esperienza è stata quella al Mondiale di Francia? «E’ stato bellissimo, abbiamo creato un ambiente splendido, con tantissimi italiani che ci hanno seguite dall’inizio alla fine, abbiamo aumentato il numero degli italiani che hanno seguito il calcio femminile. Mi auguro che questo Mondiale possa permettere di conoscere meglio questa bellissima realtà fatta di lealtà e rispetto tra arbitro e giocatrici e che siano sempre di più le famiglie che decidano di portare le bambine a giocare a calcio». Come vive la sua famiglia la sua carriera di calciatrice? «Sono contentissimi, mi seguono dappertutto, con la Nazionale, a Madrid, ovunque». A Madrid, nell’Atletico, ha vinto il campionato al primo anno. Una grande soddisfazione. «In Italia ho vinto scudetti e coppe, ma vincere il campionato a Madrid, in terra straniera, dove il calcio è caliente, è una soddisfazione enorme, il coronamento di tantissimi sacrifici e sono davvero contenta di aver portato un pezzo di Firenze in terra straniera». La sua è una carriera già straordinaria, ma a 25 anni c’è ancora spazio per sognare altri grandi obiettivi: qual è il sogno nel cassetto? «Certamente quello di poter vincere una Champions League che è il sogno di tutte noi calciatrici. Il sogno più grande, però, è che piano piano il calcio femminile in Italia possa andare oltre tutte le etichette che gli sono state affubbiate e che possa diventare la nostra professione».

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