Firenze, 20 marzo 2018 - "Astori mi manca tanto, ma devo reagire, lo devo a lui". Questo il senso delle parole di Federico Chiesa. L'attaccante della Fiorentina, incluso nella truppa azzurra a Coverciano per le amichevoli con Argentina e Inghilterra, parla per la prima volta di fronte a taccuini e telecamere dopo la morte di Davide Astori. Una vicenda tragica che ha segnato e segnerà inesorabilmente la storia della società. Chiesa ha parlato durante una conferenza stampa in veste di giocatore azzurro, ma ovviamente il pensiero è andato al suo capitano.
"Non ci sono parole per descrivere quello che è successo - dice Chiesa - La morte di Davide Astori è una tragedia immensa che ha colpito la Fiorentina e la Nazionale. Astori per me è stato un compagno che mi ha aiutato a inserirmi nel gruppo e mi ha dato i consigli giusti. Mi manca tantissimo, però dobbiamo reagire, devo reagire soprattutto per lui. Da capitano voleva questo: ragazzi forti che si impegnano e danno sempre il massimo".
«Non sento nè pressioni nè paura, anzi sono onorato di essere qui e di essere stato chiamato per il nuovo ciclo della Nazionale - dice poi Chiesa - È triste non andare in Russia. Sarà strano non vedere l'Italia al Mondiale. Adesso però bisogna guardare avanti per aprire un nuovo ciclo e dare il meglio. Io non mi sento un predestinato, penso a lavorare al 100% per crescere e migliorare. Se sono qui è grazie al lavoro fatto in questi due anni. L'obiettivo? Intanto esordire con la Nazionale».
Chiesa ha poi parlatodella sua carriera: "Non mi sento assolutamente un predestinato, penso al campo e che con il duro lavoro si possono raggiungere risultati importanti. Do il 100% in allenamento ed e' quello che ho sempre fatto in questi miei primi due anni di carriera. E' il campo che determina chi sei".
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