Revolution, la squadra arcobaleno. In campo contro l'omofobia

"Erase the hate": il torneo gay friendly. Organizza la squadra composta da giocatori omosessuali

Revolution Soccer Team

Revolution Soccer Team

Firenze, 18 maggio 2018 - "La prossima settimana giochiamo contro i gay...". A qualche avversario, sbirciando il tabellone degli incontri viene da dirlo. Magari facendosi una risatina. Immaginando contrasti soft, difese di burro e grinta sotto i piedi. La risposta a quel passaparola, arriva sempre sul campo. "La soddisfazione maggiore quando sentiamo queste cose è batterli in partita. E dimostrare che non esistono stereotipi". Parola di Claudio Cirri, vicepresidente della Revolution Soccer Team, squadra di calcio a 5 nata nel 2004 e composta interamente da giocatori gay. Gli stessi che questo sabato organizzeranno "Erase the hate" (‘cancella l’odio’ in italiano), torneo di calcio a 5 nato quattro anni fa e aperto a 8 squadre gay e gay-friendly. "Ma anche femminili e eterosessuali", precisa.

L’obiettivo: "Scardinare - spiega Cirri - la visione del calcio come sport machista e non da ‘femminucce’ come recita la vulgata". Dietro l’idea ci sono le magliette (con disegnata la bandiera arcobaleno) della Revolution Soccer: la prima squadra di calcio in Italia composta, volutamente, da omosessuali. "Il team - racconta - nasce nel 2004 da un’idea del nostro presidente Paolo Nieri".

Quattordici anni fa, pensare di scendere in campo facendo outing, non era un’impresa facile. "Forse - riflette - siamo stati dei pionieri: oggi in Italia le squadre di calcio interamente gay sono una decina. Alcune molto forti come la Bugs Bologna che partecipa ai campionati Uisp". Ma il gruppo di amici e sportivi ha retto. Soprattutto ai sorrisini strizzati a mezza bocca e alle battute. "Anche se non ci sono mai stati casi di insulti o contestazioni", spiega Cirri.

Oggi i tesserati sono una ventina e la squadra partecipa al campionato Csen. La loro base è il campo dell’Atletico Castello in via Giuliani. "Il torneo ogni anno - conclude - si svolge vicino alla Giornata internazionale contro l’omofobia. Sarà un’occasione di confronto e non mancherà il sano agonismo tipico delle competizioni sportive. Perché saper fare gol non dipende né dal genere né dall’orientamento sessuale".

cla.cap

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