Addio nobiltà Il lento declino delle vecchie big

Dalla serie A e B all’incubo di finire fra i dilettanti. Pistoiese, Livorno e Lucchese rischiano grosso

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di Enrico Salvadori

E’ cambiato tutto in pochi mesi e non solo per la pandemia. Il Granducato rischia di veder dimezzata in serie C la propria pattuglia addirittura con l’onta di retrocessioni dirette e senza playout. Livorno, Lucchese e Pistoiese agli ultimi tre posti nel girone A e l’Arezzo (penultima nel girone B) sono a un passo dal baratro. Piazze storiche, appassionate, dai grandi trascorsi anche in serie A e B. E il resto della compagnia non è che brilli. La migliore anche a livello societario è il Pontedera, settimo, che spera nei playoff come il Grosseto che da neo promossa ha ben programmato. La Carrarese invece ha imboccato il tunnel di una crisi senza fine.

E pensare che la scorsa stagione in serie C le sei toscane erano protagoniste. Proprio la Carrarese arrivò a un passo dalla B, sconfitta nella semifinale dei play off nazionali dal Bari mentre nella fase regolare solo la corazzata Monza aveva fatto meglio dei marmiferi. Pontedera, Siena e Arezzo si guadagnarono i playoff, la Pistoiese la salvezza, la matricola Pianese ritornò in serie D immeritatamente. Quest’anno si rischia di fare davvero molto peggio. La delusione a Carrara è palpabile perché la squadra è sgonfia.

Il tecnico Silvio Baldini, che allena gratis, ha provato a dare la scossa dimettendosi, decisione respinta dalla società. Ma i giocatori sembrano però non credere più nel progetto. Ergo, c’è una partita-chiave da recuperare (oggi a Olbia) ma anche i playoff da decima paiono ora una chimera. Le note ancor più dolenti vengono da quattro città che hanno vissuto annate esaltanti. A Livorno la crisi societaria pare congelata. Ha pagato il tecnico Dal Canto che aveva lavorato bene come bene sta facendo anche la bandiera amaranto Marco Amelia arrivato al suo posto. Ma per il Livorno è determinante il -8 per problemi di pagamenti in ritardo anche se spera che 3 punti di penalità siano restituiti. In quel caso potrebbe sperare nei playout ma molto dipenderà dal derby fratricida di domenica al Porta Elisa contro la Lucchese che sta solo 3 punti sopra al pari della Pistoiese. Chi vince tiene accesa la flebile fiammella, chi perde è pronto e anche il pari escluderebbe entrambe.

A Lucca si sono fatte praticamente tre sessioni di mercato. Evidente l’errore di puntare su troppi giocatori di serie D dopo la promozione. Il tecnico Lopez ce la mette tutta, c’è un interessantissimo bomber scuola Genoa (Flavio Bianchi) che ha fatto sin qui 13 gol ma il gap iniziale era davvero pesante.

Quello della Pistoiese penultima a 27 punti con la Lucchese è uno psicodramma: due mesi senza vittorie e pochissimi punti, tre allenatori (Frustalupi, Riolfo, Sottili), una squadra umiliata con 5 gol la vigilia di Pasqua a Livorno. E siamo nell’anno del centenario. Oggi gli orange debbono vincere il recupero con la Juve Under23 ma l’Olbia è a +10 con 3 gare da recuperare, la Giana a +11, la Pro Sesto a +12. La forbice che cancella i playout e decreta la retrocessione diretta è da 9 punti in avanti e quindi rischio altissimo. La forbice è un incubo anche per l’Arezzo penultimo nel girone B con 2 lunghezze sul Ravenna però a -7 da Legnago e Fano e -13 dalla Vis Pesaro. Ad Arezzo si sono tesserati una quarantina di giocatori, Stellone è il terzo tecnico dopo Potenza e Camplone, molte le scommesse perdute e si è speso parecchio. Ci si gioca tutto nelle prossime tre gare.

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