Un'invasione teatrale. E il pubblico diventa inconsapevole protagonista

Sold out per le due serate a Villa Gerini firmate dal regista e autore Stefano Silvestri. Tra emozioni e scambi di biancheria

Successo per i Teatri dell'Invasione a Villa Gerini

Successo per i Teatri dell'Invasione a Villa Gerini

Sesto Fiorentino (Fi), 10 giugno 2019 – Due serate, due sold out, più spettacoli in uno: “Al buio le cose si vedono meglio” della scuola di recitazione “I Teatri dell’Invasione” del regista e autore Stefano Silvestri è stato divertente, coinvolgente e il pubblico è diventato inconsapevolmente protagonista della scena teatrale.

Dentro e fuori Villa Gerini a Sesto Fiorentino, nei palcoscenici naturali dell’antica residenza nobiliare, sono andati in scena diversi momenti di teatro, a partire da “La Zattera” di Stefano Silvestri e Trubi Belardi, una commedia agrodolce dal sapore francese che tratta l’annoso tema del tradimento, con ipotesi improbabili all’interno delle coppie, nella quale ci si spinge fino nei meandri di una convivenza ormai annoiata dalle convenzioni di rapporto consumati.

Protagonisti Cosimo Carmagnini, Brenda Bagni e Diego Bertini accompagnati da alcuni singolari personaggi interpretati da Veronica Tani, Alessandro Palmieri, Daniela Boccaccio, Andrea Giannini, Chiara Mocci, Martina Macelloni e Mirco Panzini nell’inverosimile ruolo del lampione.

Tredici attrici sono state le protagoniste di “Le Cognate” di Michel Tremblay, un testo cattivo, scorretto, esilarante, per certi versi blasfemo nel quale la regia di Stefano Silvestri ha evidenziato l’ipocrisia delle donne in scena. L’interpretazione di Barbara Pierucci nel ruolo di Germaine è stata accompagnata dal gruppo di comari Matilde Torchi, Elena Pasquini, Daniela Boccaccio, Chiara Mocci, Trubi Belardi, Veronica Tani, Francesca Lisi, Katia Pavi Degl’Innocenti, Rossella Niccolai, Sonia Ciaranti, Andrea Giannini, Brenda Bagni. Dentro Villa Gerini, Il pubblico è stato condotto per mano da un lanterniere, un personaggio metastorico, interpretato da Gerardo Giannini attraverso le stanze e i corridoi della residenza, ma soprattutto nei meandri dei testi e delle regie. Il pubblico è stato coinvolto in maniera provocatoria e irriverente con foto scattate all’interno della bara, diventata ormai simbolo identificativo della scuola di recitazione quale mezzo a effetto per scongiurare il funerale di valori importanti come il coraggio, l’emozione, la solidarietà e il sorriso. Nelle due serate di “Al buio le cose si vedono meglio” ci sono stati momenti esilaranti come un ipotetico scambio di mutande stimolato dal racconto di un aneddoto scritto da Stefano Silvestri: un tentativo di assassinio da parte di uno spasimante rifiutato dalla Marchesa Gerini che si nascose un pugnale per l’appunto negli slip, ha portato il Marchese a chiedere a tutti gli ospiti di mostrare la biancheria intima prima di accomodarsi in villa. Notevole l’interpretazione di Cosimo Carmagnini e Matilde Torchi in due monologhi, “Fuck you” tratto dal film la “25° ora” di Spike Lee e “Bianca” scritto da Stefano Silvestri. Gli spettacoli teatrali sono stati intervallati da una cena a buffet e da una romantica passeggiata notturna in riva al lago attiguo alla villa per assistere, a sorpresa, allo sviluppo di un racconto bislacco a cura del lanterniere. Una serata di teatro inusuale, di grande coinvolgimento, emozione, a tratti emozione e tante risate.

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