"A testa in giù", due universi a confronto al Teatro della Pergola

La recensione

'A testa in giù', al Teatro della Pergola

'A testa in giù', al Teatro della Pergola

Firenze, 28 dicembre 2018 - Bravi e divertenti. E non sempre è scontato in uno spettacolo che già dal titolo vuol fare sorridere. Ha debuttato l'altra sera al Teatro della Pergola, e resterà in cartellone fino al 2 gennaio , "A testa in giù", spettacolo dove l’universo femminile e quello maschile si capovolgono continuamente in un vortice di pensieri e parole.

Una commedia fresca dai temi attualissimi scritta dal 39enne Florian Zeller, romanziere e drammaturgo francese , portata in scena, per la prima volta, nel gennaio 2016, al Théâtre De Paris, con Daniel Auteil nel ruolo di protagonista e regista. È la storia di Daniel che invita a cena, contro il consiglio della moglie Isabelle, il suo migliore amico Patrick e la sua nuova partner, Emma, per la quale ha lasciato la moglie.

La donna giovane e carina, provoca una tempesta negli animi dei commensali, scuotendo le loro certezze, risvegliando frustrazioni, gelosie e invidie. È la storia di un uomo di mezza età che perde la testa per una ragazza giovane mollando la moglie dall'oggi al domani. E degli amici di una vita che lo invitano a cena tra divertenti battute e strategie psicologiche per capire come sia accaduto.

Alla Pergola Emilio Solfrizzi è Daniel e Paola Minaccioni è la moglie Isabelle, in scena con Viviana Altieri, Bruno Armando, diretti da Gioele Dix. Uno spettacolo prodotto da Roberto Toni che è riuscito a captare con la sua riconosciuta intelligenza questa specie di specchio dove ognuno di noi può riflettersi. Solfrizzi è bravo, molto convincente e a volte, curiosamente, in scena cita Totò. Paola Minaccioni è asolutamente perfetta nel ruolo della moglie con quei momemti di pausa che valgono più di mille battute.

Viviana Altieri, nel ruolo dell'amante e Bruno Armando in quello del marito fuggito con la giovane, sono diciamo un po' sulle righe ma comunque ne escono direi molto bene. La scena è di Andrea Taddei, i costumi sono di Barbara Bessi, le luci di Carlo Signorini. Tanti applausi alla fine e molti altri hanno interrotto lo spettacolo più volte. Era da tempo che non si vedeva a teatro uno spettacolo cosi intelligente e comico coi tempi e i ritmi giusti del teatro brillante. Lo consiglio vivamente

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