Venezia tra le pagine di Calvino e le note di Vacchi

Suoni Riflessi ha presentato lo spettacolo inedito Città immaginarie

Vacchi, Ancillotti e l'ensemble alla Sala Vanni

Vacchi, Ancillotti e l'ensemble alla Sala Vanni

Firenze, 4 ottobre 2020 - Un libro, alcuni brani di musica da camera, una città affascinante come Venezia. Ecco gli elementi alla base dello spettacolo Città immaginarie che ha aperto le domeniche musicali in Sala Vanni della stagione di Suoni Riflessi. Un'idea nata dal direttore artistico Mario Ancillotti che ha coinvolto il compositore Fabio Vacchi nell'unione tra le pagine di Città invisibili scritte da Italo Calvino e le composizioni da camera di Vacchi sotto il nome di Luoghi immaginari. L'autore delle musiche era anche voce recitante, in un viaggio con Marco Polo e Kublai Kan guide d'eccezione,

In questa alternanza fra parole e note, brani come Quintetto, Ottetto, Trio, Settimino e Quartetto (in ordine di esecuzione) sono diventati a loro volta descrizioni di  viaggio. Un percorso tra canali, ponti e calli dove acqua e terra formano un unicum, grazie a una scelta strumentale dove archi, fiati, percussioni e pianoforte (L'Ensemble Suoni Riflessi diretto da Ancillotti) si scambiavano i ruoli. Brani rigorosi nella scrittura, con dedica ai protagonisti del mondo musicale veneziano contemporaneo, nelle intenzioni non descrittivi, ma decisamente evocativi dell'atmosfera veneziana nel risultato. 

I musicisti hanno affrontato i brani in modo rispettoso cogliendone in pieno le sfumature, veri punti di forza dello spartito. Il successo conclusivo è stato meritato, con Vacchi festeggiato anche nel già citato ruolo insolito di voce recitante.

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