Sgarbi racconta Michelangelo. E scatta la magia

Il "prof" nella sua dimensione migliore percorre un lungo e bellissimo viaggio

Sgarbi sul palco all'ObiHall

Sgarbi sul palco all'ObiHall

Firenze, 4 maggio 2018 - Alle 21 sul.palco dell'Obihall ancora non c'era. Ma l'attesa è stata dolce: un po' come un parto. Come una nascita. O meglio, una rinascita. Per noi pubblico, intendo. Perché l'arrivo in scena di Vittorio Sgarbi che dopo Caravaggio si è proposto per raccontare l'arte di Michelangelo, è stato dallinizio alla fine un enorme battito di mani. Grazie a lui la stupefacente arte di Michelangelo Buonarroti è diventata palpabile attraverso il suo racconto, grazie a quella dote unica di saper divulgare di saper mettere insieme concetti, parole e immagini come nessun altro.

Sul palco molteplicità sensoriali, a volte non azzeccatissime ma elevate perché attraversate dal racconto del Prof. Sgarbi, contrappuntate in musica da Valentino Corvino. Quasi due ore di spettacolo stupefacente, intelligente e non banale con le immagini rese vive dal visual artist Tommaso Arosio. Andando su e giù sul palcoscenico spiegando sculture, autori e dipinti e particolari che nessuno, meno lui, avrebbe neppure notato nelle opere e non solo di Michelangelo, Sgarbi ha ricomposto un periodo emblematico, imprescindibile e unico nell’arte.

Con una bravura inutile perfino da dire, tanto é acclarata la sua capacità verbale e divulgativa, in quasi due ore e senza stancarsi mai, in maniche di camicia ha messo insieme anche l’ambizione di scoprire un Michelangelo inedito, che ci ha veramente sorpreso. Secondo me questa dimensione di Vittorio Sgarbi è quella che più gli si confà perché un personaggio eccezionale come lui è ingiusto sia appannaggio di pochi intimi nei vernissage delle mostre. Così come altrettanto ingiusto che venga solo filtrato dalla televisione che fagocita e rimette di tutto.

Per questo il progetto di PromoMusic che porta Sgarbi in scena e si relaziona profondamente tra suono e immagine, è vincente. Linguaggi, tecnologie e immaginari della contemporaneità sono qui rielaborati e messi alla prova nello sviluppo di opere, fatte vivere in una notte fantastica da Vittorio Sgarbi . Da vedere e rivedere. Magari senza avere accanto due tizie che per tutta la durata dello spettacolo non hanno fatto che messaggiare e ciaccolare rompendo non poco. La magia intendo.

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