Salemme: "Cercasi cuore disperatamente"

Da martedì al Teatro Verdi l’ultima commedia del regista, attore e drammaturgo: doppia replica per l’arrivo del nuovo anno

Attore, regista e drammaturgo: Vincenzo Salemme sarà a Firenze

Attore, regista e drammaturgo: Vincenzo Salemme sarà a Firenze

Firenze, 29 dicembre 2019 - "Il mio nuovo spettacolo è ancora una commedia. Nel senso più scolastico della parola. Perché anche stavolta, come nella mia precedente “Una festa esagerata”, vorrei che il pubblico si divertisse parecchio". Vincenzo Salemme debutterà al Teatro Verdi di Firenze martedì 31 ( due repliche, ore 18 e 21,30) e resterà in cartellone fino a lunedì 6 gennaio – spettacoli ore 20,45; domenica 5 e lunedì 6 ore 16,45 – con l’ultima produzione dal titolo, "Con tutto il cuore", commedia da lui stesso scritta, diretta ed interpretata. In scena con Salemme, Domenico Aria, Vincenzo Borrino, Antonella Cioli, Sergio D’Auria, Teresa Del Vecchio, Antonio Guerriero, Giovanni Ribò, Mirea Flavia Stellato.

Salemme “Con tutto il cuore“ è un titolo pirandelliano: cosa nasconde? "Anche stavolta al centro della vicenda c’è un piccolo uomo, il mite insegnante di lettere antiche, che subisce un trapianto di cuore, ma non sa che il cuore gli è stato dato in dono, è quello di un delinquente, morto ucciso, il quale prima di morire ha sussurrato alla mamma, feroce quanto lui, le ultime volontà: che il proprio cuore possa continuare a pulsare anche dopo la sua morte, affinché colui che lo riceverà possa vendicarlo".

Perchè fa credere al suo protagonista che un organo trapiantato possa cambiare il carattere? "La cosa si presta spesso all’equivoco: ma pur avendo cambiato il cuore, non ha modificato il suo carattere. E non ha intenzione di trasformarsi in assassino. Lui che già subisce varrie angherie, ed è troppo remissivo con la figlia. Ed è sempre lui che si fa abbindolare, e che rispetta ed ha sempre rispettato la legge: quest’ uomo dal temperamento quasi vile, dovrà sottostare alla prepotenza e sarà costretto a diventare un duro".

Parlare di trapianto di cuore a teatro, non è da tutti. "In realtà questo argomento va letto come una lotta tra bene e male, fino alla scelta finale. Ho provato a farmi delle domande anche su quanto la personalità di un essere umano possa cambiare con un cuore nuovo, un organo vitale. Molti sostengono che lì ci sia tutto, anche il senso religioso della vita umana".

E invece lei che pensa? "Il mio protagonista lo vogliono fare diventare cattivo, maltrattatandolo sapendo che ha il cuore di un delinquente legato al potere. E invece lui rifiuta e vuole solo stare tranquillo ed essere come è. Io sono così".

Salemme, secondo lei il potere oggi, è? "Io credo che oggi come ieri è la stessa cosa, da quando esiste l’uomo. Il potere esiste e le persone di potere hanno da sempre un grande appeal tra la gente. Nel potere, a prescindere da come venga conquistato, c’è qualcosa di affascinante per gli esseri umani".

Non per lei, visto cosa scrive e mette in scena . "Io odio solo l’idea di avere il controllo della gente. L’unica forma di potere che comprendo è quello su se stessi, cioè un lavoro introspettivo per sentirsi liberi di agire senza fare del male a nessuno. In qualche momento della vita mi sarebbe anche piaciuto controllare tutto e fare in modo che tutto andasse come volevo io. Ma è letteralmente impossibile e bisogna metterci l’animo in pace. La vita è un fiume che scorre a prescindere da te e da quello che vuoi".

In ogni suo spettacolo c’è tanta umanità. "Bisogna capire che l’animo umano è come velluto morbido, un flusso continuo di situazioni che non puoi arginare. Anche a teatro, lo spettacolo è solo una tappa, un passaggio: perchè c’è un prima della commedia. E ci sarà sempre un dopo, da vivere e raccontare". © RIPRODUZIONE RISERVATA

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