Rigoletto si veste di "noir"

La registrazione del capolavoro verdiano prevista in streaming nel mese di marzo

Una scena del Rigoletto al Maggio (foto Michele Monasta)

Una scena del Rigoletto al Maggio (foto Michele Monasta)

Firenze, 24 febbraio 2021 - Se Rigoletto è uno dei simboli della nostra tradizione operistica ottocentesca, è anche vero che le sue tematiche (amore per i figli, pulsioni erotiche, omicidio su commissione) vanno oltre il periodo storico in cui l'opera è stata composta da Giuseppe Verdi. E' dunque sempre più spesso naturale che gli allestimenti a loro volta puntino sulla contemporaneità. Non ha fatto eccezione quello di Davide Livermore (già regista della serata di omaggio all'opera che ha inaugurato il cartellone della Scala) che è stato registrato al Teatro del Maggio nell'ambito della stagione, in onda forzatamente sulla rete. La trasmissione è prevista nel prossimo mese di marzo: l'attesa vale la pena perché ci sono molti elementi che rendono la visione altamente consigliata, anche per lo spettatore più legato alla tradizione. 

La storia rivista da Livermore è un noir, atmosfera che già si palesa dalle note del preludio, con il corpo senza vita di Gilda già in scena. La dimora del Duca di Mantova è un boudoir con donne in biancheria intima, e dove i cortigiani sono vestiti non solo in foggia cinquecentesca ma anche del novecento. La casa di Rigoletto è una tintoria e quella di Sparafucile un locale notturno. Ovviamente prevalgono  toni cromatici scuri per sottolineare la tragicità della vicenda e compaiono spesso le pistole in mano a Duca, cortigiani (che sparano per ferire Monterone) e allo stesso Rigoletto, che non solo sbeffeggia ma mette le mani addosso a Ceprano nel primo atto. Il protagonista è stato impersonato da Luca Salsi, chiamato a sostituire Leo Nucci, previsto in un primo tempo,  I mezzi vocali del baritono sono stati messi al servizio di una linguaggio più teatrale. 

Un esempio è quando in Quel vecchio maledivami il suo conclusivo  E' follia non presenta l'acuto che la prassi ha reso abituale all'ascolto. Un'interpretazione quindi incentrata alle sfumature, coraggiosa ma affascinante in molte parti. Ottima prova anche per Enkeleda Kamani (Gilda) con un Caro nome convincente così come quella di Javier Camarena (Duca di Mantova). Il direttore Riccardo Frizza si è messo al servizio delle voci con una lettura ordinata e ben assecondata da un'orchestra duttile come quella del Maggio. Per la data dello streaming bisogna ancora attendere: forse però è proprio su uno schermo che un Rigoletto così concepito può funzionare altrettato bene che sul palco. 

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