Firenze, 28 novembre 2022 - La complessità di uno dei personaggi più controversi, tormentato della letteratura: Ivan Karamazov, libero pensatore che teorizza l’amoralità del mondo e conduce all’omicidio, forse consapevolmente, l’assassino del padre. Umberto Orsini al teatro Puccini si confronta direttamente con un mito da lui stesso interpretato almeno tre memorabili volte, fin dagli anni 60 in quella TV degli esordi. Non sorprende che nella ricchezza di un linguaggio penetrante e immediato e poi anche nell’avvicendarsi degli stati psicologici di questo personaggio quasi amletico e imprendibile, Umberto Orsini è veramente il grande protagonista di un inedito viaggio nell’umana coscienza.
In scena tra tanta attenzione e alla fine con grandi applausi una straziata e commovente confessione a tu per tu con se stesso e con i propri fantasmi. Grande ruolo anche della musica così stringente e in dialogo e emotivo con l'artista - 88 anni portati da Dio -e il suo pubblico.
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