Firenze, 27 settembre 2012 - Potrebbero essere i nuovi Litfiba o gli eredi dei Marlene Kuntz. Dopo una selezione di 200 gruppi sono rimasti solo in tre, per combattere la sfida della musica “Battle of the bands” sul palco dell’Hard Rock Cafe di Firenze. Desma, Lithio e Madness Circus: sono le tre band di esordienti che hanno chiuso il contest organizzato dallo storico locale aperto un anno fa a Firenze e dalla Virgin Radio. Il podio del rock è stato scalato dai cinque ragazzi bresciani, i Desma, che stasera apriranno il concerto di Iggy & the Stooges in piazza della Repubblica, proprio in occasione del primo anniversario dell’Hard Rock Cafe di Firenze.
Dopo aver superato le semifinali, grazie all’ok della giuria formata dai loro miti, Piero Pelù e Ghigo Renzulli dei Litfiba, e dal giornalista della nostra testata, Michele Manzotti, le cinque tigri di Brescia conquistano anche la giuria della finale, composta dal chitarrista di Vasco, Giacomo Castellano, e dal critico musicale Massimo Cotto.Sul palco i Desma hanno grinta e grande sintonia, che continua fuori dalla scena nella sala prove e nella vita. “E’ da poco più di un anno che suoniamo assieme, ma già abbiamo collezionato vari successi e vinto molti contest”, racconta Alberto Gobbi, il cantante, ultimo arrivato nel gruppo bresciano di rock progressive creato nel 2009 dal tastierista Emanuele Torri.
La formazione dei Desma continua con il batterista Maurizio Torri, fratello di Emanuele, il chitarrista Diego Gualtieri, il bassista Simone Pedrali. Guardiamo le loro iniziali e capiamo il perché del nome. “Meno male che mi chiamo Alberto – scherza sul punto il cantante -, forse mi hanno preso nella band per questo!”. Accanto agli scherzi, però, ci sono anche i progetti e i sogni, il primo quello di cantare stasera prima Iggy Pop. “E’ iniziato tutto per scherzo – spiega Simone, il bassista – mentre ascoltavo la radio. Ho sentito dj Ringo annunciare la sfida che si sarebbe conclusa all’Hard Rock di Firenze e così ho proposto agli altri di iscriverci al contest”.
I Desma sul palco sono delle furie e le canzoni se le scrivono da soli, nei momenti ritagliati al lavoro o allo studio. Sul loro sito (www.desma.it) definiscono la propria musica con le parole usate dal quotidiano della loro città: "Hard-rock bello robusto, sferzato da iniezioni filo-crossover, assoli prog e modelli alternativi, sempre e comunque bilanciati dall'effetto melodia della lingua italiana". Ma cosa pensano questi ragazzi di Firenze, la città che li ha dati ‘in pasto’ al grande rock? “Questa città è stupenda – gridano in coro tutti –, con un unico appunto: la ztl. Abbiamo dovuto trasportare a piedi tutti i nostri strumenti per un chilometro.
Sul palco dell’Hard Rock hanno combattuto anche i ragazzi del gruppo fiorentino dei Lithio, che da dieci anni scuote il capoluogo toscano e mezza Europa a colpi di rock. Frontman dei ragazzi, che hanno fatto dell’alternative metal il proprio credo, è Daniele Scardina. Occhi vitrei e carisma da far paura a Ozzy Osbourne, Daniele ha fondato il gruppo dieci anni fa. Oggi i Lithio si riuniscono in un casolare di Castelfiorentino, con una formazione che comprende Leonardo Sorrentino (chitarra), Walter Profeti (basso), Giacomo Corti (batteria). I Lithio, come lo psicofarmaco da cui prendono il nome, riescono ad alterare menti e umore di chi li ascolta. Ormai la band a Firenze è una vera istituzione musicale, con un profilo Facebook che supera gli ottomila fans. Dopo la marcia verso la finale dell’Hard Rock, adesso i Lithio stanno preparando l’uscita del loro nuovo singolo “Il giudizio divino”, con un trailer che in soli due giorni ha già avuto mille visite.
Dopo Brescia e Firenze, il triangolo delle band italiane schierate sul campo non poteva non chiudersi con un gruppo del sud. Un circo di matti, un po’ come la vita, è l’immagine che hanno scelto i ragazzi napoletani di Madness Circus (MC). Il loro sound batte al ritmo del NuMetal e la loro filosofia ha solo un motto: musica libera. Indipendenti nelle sonorità e nella gestione dei diritti d’autore, i MC sono formati da giovani che hanno già scalato la cima di molte sfide rock, tra cui, appunto, quella dell’HRC di Firenze. A dare la carica sul palco è il cantante “Lord Beast”(Salvatore Corselli), ma non sono da meno il bassista “Mr.Y”(Luca Muneretto), il chitarrista“BisHop”(Marco Bove) e il batterista“Crazy Ace”(Luigi Manzo). A completare la band, la new entry del chitarrista solista “Fun Boy”(Marco Perrone). Suonare nella periferia napoletana può avere un valore aggiunto, sia nell’ispirazione che nelle esibizioni. Dalla forza trasmessa sul palco fiorentino, la band ha dimostrato di avere molto carattere e di vivere la musica non solo come ricerca di nuove sonorità, ma anche come satira nei confronti del sistema. Nella loro biografia si legge che: “Dalle prime prove in sala il sound che si sviluppa è quello tipico del NuMetal, ma con forti influenze che passano dal Rap al Metal per finire al Funky. Questa eterogeneità di generi nasce dalla diversa provenienza musicale di ogni componente, che però confluisce nella passione che ognuno di loro ha per il proprio strumento”.
Laura Tabegna
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