Con Massimo Ranieri sognare si può / FOTO

L'artista trionfa nella nuova tournée. Trionfo da tutto esaurito al teatro Verdi

Massimo Ranieri sul palco del teatro Verdi

Massimo Ranieri sul palco del teatro Verdi

Firenze, 27 marzo 2018 - Diciamo che mai titolo fu più appropriato di "Sogno o son destro 400 volte" ma riferito al pubblico che vede, segue, partecipa e adora le gesta smisuratamente grandi, atletiche e artistiche di un grande come Massimo Ranieri. Giusto: sogno o son desta? E' proprio vero quel che le mie pupille stanno vedendo? E cioè che sul quel palcoscenico si esibisce veramente un artista, interprete, attore, ballerino, cantante, coreografo che sa coniugare squisitamente ballo, musica, teatro e cinema? Esiste. Sissignori, esiste. Ed è tutto italiano.

Tornato a Firenze - ammette lui stesso essere quasi città d'adozione - con un altro trionfo da tutto esaurito al teatro Verdi per proporre un must, il suo spettacolo, ancora una volta ideato e scritto da Gualtiero Peirce e lo stesso Ranieri. Titolo, “Sogno e son Desto” che continua nei teatri d'Italia rinnovandosi. Con l'impegno di questo meraviglioso viaggio d' artista, insieme al suo pubblico. In scena, da vedere c'è un' avventura, sospesa tra il gioco entusiasmante della fantasia e le emozioni più vere della vita. Uno spettacolo che ha battuto vari record in Italia: dopo 400 repliche resta immutata la formula vincente, con Ranieri interprete dei suoi grandi successi musicali, ma sempre attore e narratore. In questa versione senza perdere di vista il gusto irrinunciabile della tradizione umoristica napoletana e dei colpi di teatro, non mancano le sorprese. Che arrivano anche dal pubblico di donne impazzite d'amore per lui, che gli portano fiori, gli regalano baci e gli asciugano il sudore premurose come suorine di un convento. Sogno o son desta? Stavolta, forse più di altre volte Massimo Ranieri è stato se stesso ancora di più, con straordinari omaggi che passano da Totò per arrivare a Carosone e Murolo.

In scena, son destissima, un Massimo al cento per cento, capace di offrire al suo pubblico tutto il meglio di un repertorio amato da tutti: popolare e prestigioso insieme. Sogno? Ci sono artisti che quando gli chiedono le vecchie canzoni per cui sono famosi fanno boccuccia storta e con aria di sufficienza magari te la buttano lì, per farti contento, come dire: non sono più quello, bella mia, sono molto altro ormai. Massimo Ranieri, no. Lui è diverso da tutti: ce le canta con amore e passione come fosse la prima volta Rose rosse, Vent'anni, Erba di casa mia. E lo fa con il cuore direzionando anzi, il microfono verso il pubblico perché possa cantare con lui. E non per snobismo, per il gusto vero di condividere.

Al suo fianco un’ottima orchestra formata da Max Rosati alla chitarra, Flavio Mazzocchi al pianoforte, Pierpaolo Ranieri al basso, Luca Trolli alla batteria, Donato Sensini ai fiati, Stefano Indino alla fisarmonica. Sogno o son desta? Sì, son destissima. Io come migliaia di persone che l'altra sera lo hanno applaudito, e hanno preteso dei bis. Io, insieme a tutti coloro che gli hanno stretto la mano, e hanno tentato di tirarlo giù dal palco con gli abbracci. C'ero anch'io a vedere la folla festante, le signore tiratissime piene di gadget col suo nome che gli offrivano mazzi di fiori. Massimo Ranieri e quel potere di andare oltre l'arte: bello, sì. Come è bello constatare che la fine di un'epoca non è ancora arrivata. Da vedere assolutamente.

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