Folla per l'addio a Ilaria Occhini. Struggente saluto del marito dopo 60 anni insieme

A Roma l'omaggio del mondo dell'arte alla grande attrice toscana. Ozpetek: "Sono troppo scosso per parlare"

Raffaele La Capria saluta per l'ultima volta la moglie Ilaria Occhini (foto Ansa)

Raffaele La Capria saluta per l'ultima volta la moglie Ilaria Occhini (foto Ansa)

Roma, 24 luglio 2019 - Lungo omaggio alla camera ardente di Ilaria Occhini, l'attrice fiorentina morta il 20 luglio a 85 anni.

Tanti fiori bianchi ricoprono la bara sotto il grande palcoscenico vuoto del teatro Argentina di Roma, occupato da uno schermo che proietta le foto di famiglia e della lunga carriera teatrale, sulle note di brani immortali, da "La vie en rose" a "Odio l'estate "da "My way" a "Era de maggio". Accanto al feretro la figlia Alexandra, avuta dal marito, lo scrittore Raffaele La Capria.

Tra i tanti cittadini che rendono omaggio all'attrice scomparsa il direttore del Teatro di Roma Giorgio Barberio Corsetti, i registi Ferzan Ozpetek, Piero Maccarinelli e Francesco Apolloni. Alle 18 si sono tenuti i funerali alla Chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo.

Una carriera di alto livello fra teatro e cinema e, in età matura, un ruolo in particolare (in "Mine vaganti" di Ozpetek) nel quale, grazie a un'intepretazione maestosa, entrò nel cuore di un pubblico vasto e popolare e soprattutto molto più giovane dei suoi precedenti estimatori. Lo stesso regista era alla camera ardente: "Non ce la faccio a parlare, sono troppo scosso, ha detto Ozpetek. Dopo il lungo abbraccio e qualche minuto trascorso a parlare con la figlia dell'attrice Alexandra, il regista ha baciato commosso il feretro e ha lasciato il teatro.

Un'attrice drammatica ma che aveva anche una spiccata vis comica, da toscana. Non per nulla è proprio in Toscana che il grande pubblico la amava ricordare per l'esilarante "Benvenuti in casa Gori" di Alessandro Benvenuti, dove era una delle anime femminili del film.

"Io che venivo dalla bruttezza della periferia, con la famiglia di Ilaria Occhini ho scoperto la bellezza dell'arte e della natura", la ricorda - commosso - il regista e sceneggiatore Francesco Apolloni.

E non poteva non dare l'ultimo saluto all'amore della sua vita da parte di Raffaele La Capria che attorno a mezzogiorno è entrato al Teatro Argentina sorretto dal nipote e dalla figlia. La Capria, 96 anni, si è avvicinato al feretro della moglie, al cui fianco è stato per quasi 60 anni. Dopo aver abbracciato Emma Bonino e Gabriele Lavia, lo scrittore poi si è seduto in platea, per guardare le immagini della moglie e della loro famiglia scorrere sullo schermo. "Sono fotografie bellissime", ha detto.

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