Felder diventa Gershwin per aiutare i teatri

Il pianista canadese proporrà il suo show in streaming dalla Pegola nella notte tra il 13 e il 14 settembre

Hershey Fedler durante le prove alla Pergola (foto Marco Badiani)

Hershey Fedler durante le prove alla Pergola (foto Marco Badiani)

Firenze, 8 settembre 2020 - Uno spettacolo speciale. Sia per le sue caratteristiche, sia per le finalità con raccolta fondi a favore dei teatri negli Stati Uniti e di quello fiorentino della Pergola. Il pianista canadese Hershey Felder si esibirà la notte del 13 settembre in streaming (per agevolare il pubblico americano grazie al fuso orario) dal palco del Teatro della Pergola in collaborazione con la testata The Florentine (biglietti e info theflr.net/hershey-felder-gershwin). Lo spettacolo ha come titolo George Gershwin Alone.

Di che tipo di show si tratta?

«Non è tanto un concerto in senso stretto, ma un pezzo di teatro, un vero e proprio racconto sulla vita del compositore americano. Ho pensato di calarmi nei panni dello stesso Gershwin per evidenziare il suo personaggio e raccontarlo in modo più adeguato. Per quanto riguarda le musiche che ho scelto, non possono mancare i suoi brani più famosi: quindi ho inserito la Rapsodia in blu, il Concerto in Fa e alcuni estratti da Porgy and Bess, oltre ai suoi standard classici, a partire da Embreaceble You».

La finalità dello spettacolo è quella di raccogliere fondi per i teatri. Come è avvenuto il contatto con la Pergola?

«Premetto che ho scelto di avere una casa a Firenze da alcuni anni con l'intenzione di passare i periodi di vacanza. Poi è arrivata l'emergenza sanitaria e sono rimasto qui. Come sappiamo i teatri sono stati fortemente colpiti dalla chiusura delle attività. Quindi ho già organizzato degli show dalle stesse carattestiche all'interno di questa casa, ma per raccontare Gershwin avevo bisogno di un teatro vero e proprio. Grazie a Cesare Mazzonis, che nel suo passato ha avuto incarichi importanti alla Scala e al Maggio, ho  potuto fare la proposta al direttore della Pergola Marco Giorgetti che ha accolto il progetto a braccia aperte».

Porterà in tour questo format?

«Ho scritto altri spettacoli analoghi: ricordo quelli su Beethoven, Chopin, Bernstein e Caikovskij. Sto pensando anche di scriverne due in italiano, uno su Giacomo Puccini l'altro su  Dante (in occasione delle celebrazioni dantesche del prossimo anno).  Negli Stati Uniti la chiusura dei teatri purtroppo durerà ancora per un po' di tempo.  In Italia, con i palcoscenici che stanno riaprendo, spero che sia possibile farlo. Così non dovrò passare tanto tempo in aeroporto come negli anni passati».

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