Dalla Scala al Teatro Dante Monni. Il baritono Cecconi debutta in casa

Devid Cecconi canta nella sua Campi per portare la musica nelle scuole

Devid Cecconi, 47 anni, campigiano, baritono qui nei panni di Rigoletto

Devid Cecconi, 47 anni, campigiano, baritono qui nei panni di Rigoletto

Campi Bisenzio (Firenze), 25 ottobre 2018 - Canta nei teatri più importanti del mondo ma non si è mai esibito nella «sua» Campi Bisenzio. E allora ha deciso di colmare questa lacuna organizzando un concerto di beneficenza al TeatroDante Carlo Monni per sostenere l’insegnamento della musica nelle scuole. Devid Cecconi, 47 anni, baritono, è un campigiano doc «fiero di rappresentare la città in giro per il mondo». Vanta una carriera ultraventennale iniziata quasi per caso, inseguendo un sogno.

Come nasce la sua passione per la musica?

«Ho sempre avuto una vena artistica, un innato amore per il canto. Poi ascoltando dei dischi ho iniziato ad appassionarmi alle arie antiche. Allora ho deciso di studiare seriamente la lirica».

Quando è avvenuto il debutto vero e proprio?

«Nel 2006 a Trieste con Rigoletto. Da lì ho iniziato a cantare nei teatri più importanti, italiani e all’estero fino ad aprire la stagione del Teatro alla Scala di Milano nel 2015. Ma non si arriva lì per caso, servono anni di sacrifici, impegno e tanta devozione per questo mestiere. Io mi ritengo fortunato perché faccio un lavoro che mi piace».

Dopo la Scala la sua carriera è decollata. Non si è più fermato un attimo…

«Sì. Ora, per esempio, sono impegnato con Tosca nei teatri lombardi, poi andrò a Lipsia per Rigoletto e così via fino al Maggio Musicale Fiorentino dove sarò presente con tre produzioni».

Ha cantato anche in Giappone ma non si è mai esibito a Campi. Come è possibile?

«Beh, a Campi cantavo da ragazzo: a 14 anni facevo i mercati con mio padre e mentre montavo lo stand intonava qualche aria».

Però un concerto vero manca ancora…

«Mi sono esibito a Capalle per un’iniziativa di beneficenza per le popolazioni terremotate del centro Italia lo scorso anno. Adesso finalmente calcherò, per la prima volta, il Teatro Dante Carlo Monni. Sarà una festa per Campi e la sua gente, un concerto ‘in famiglia’».

Ci spiega meglio?

«Sto organizzando il concerto del 1° gennaio 2019. L’idea è quella di proporre una serata di grande musica per raccogliere fondi da devolvere alle scuole medie del territorio per comprare strumenti musicali e potenziare, così, l’aula di musica. Ai ragazzi vanno dati gli strumenti per potersi appassionare a questo mondo. Chiunque è interessato a collaborare è il benvenuto».

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