Firenze, 15 febbraio 2011 - ''Quella con Mario è stata una vita fuori da ogni regola''. Così Chiara Rapaccini, vedova di Mario Monicelli, ha ricordato il grande cineasta italiano in occasione dell'anteprima nazionale a Firenze del film tributo ad Amici Miei, 'L'Ultima Zingarata' di Federico Micali e prodotto da Francesco Conforti. ''Io e Mario - ha raccontato Rapaccini -, dopo il nostro incontro a Firenze durante le riprese di Amici miei, fummo cacciati dalle rispettive famiglie, fu una specie di rivoluzione francese''.

 

''Mario - ha proseguito - non si è fatto prendere dalla morte perché è morto bene, secondo i metodi con cui ha vissuto. Ha sempre riso della morte; in tutti i suoi film c'è una scena che si svolge al cimitero o in cui si vedono casse da
morto. In ognuna di queste scene si ride sempre della morte. Ma lui non si fa prendere, non si è fatto prendere''. Chiara Rapaccini ha poi ricordato l'ultima cena con Monicelli: ''Siamo andati da Settimio, la trattoria a Campo de' Fiori,
gli ho fatto fare gli gnocchi. Questo era lo spirito di Mario, e guai a chi lo tocca''. 

 

Secondo la compagna del maestro, ''il ciclo di Amici Miei non si è chiuso, anzi si riapre oggi con 'L'Ultima Zingarata' perché Mario è molto vivo e mi sembra che lo sia anche stasera''. Rapaccini si è detta ''contenta di essere a Firenze perchè questa è la mia città, una città che, finalmente, ritrovo nuova e positiva dopo anni bui, in cui sembrava che si fosse venduta al turismo''.