"Sono Angelica voglio vendetta", Zingoni emoziona con un film sulla violenza sulle donne

Ambientato a Firenze il lungometraggio sul drammatico tema dello stupro, con un'eroina fiorentina. Martedì 20 marzo l'anteprima

SofiaRivolta, interprete di "Sono Angelica voglio vendetta"

SofiaRivolta, interprete di "Sono Angelica voglio vendetta"

Firenze, 16 marzo 2018 - Emozionante, travolgente, originale. Già perché se sono tanti i film che parlano e raccontano di stupri, nessuna opera prima di questo momento si sofferma nel raccontare quel che accade dopo. Ed è appunto quel che fa il film ‘Sono Angelica voglio vendetta di Andrea Zingoni, che sarà proiettato in anteprima il 20 marzo alle ore 21 al cinema La Compagnia.

“Volevo raccontare il calvario che una donna si trova a dover affrontare dopo aver subito una violenza, quando è presa in cura, ma deve affrontare un processo, quando le ferite e le escoriazioni sono visibili e ancora bruciano sulla sua pelle, e resteranno per sempre nella sua anima, eppure deve controbattere a contro chi cerca delle assurde e illogiche spiegazioni ad una violenza che non può avere giustificazioni. Angelica è una ragazza che, dopo tutto l’orrore che ha subito, cerca giustizia e vendetta” spiega il regista Zingoni, che in Mediateca ha presentato il film insieme agli interpreti Sofia Rivolta ‘supereroina fiorentina’  e Amerigo Fontani, il produttore Antonio Glessi e il musicista Piercarlo Giachetti.

Il film, che ha una canzone originale dedicata a Firenze, e che rappresenta la città in scorci indimenticabili, racconta di Angelica, 19 anni, una bravissima ragazza. Una inguaribile sognatrice sentimentale che ha avuto tutto dalla vita: bellezza, successo, libertà, amore, speranza. Poi un giorno ha vissuto l’incubo subendo la violenza, e dunque la disperazione. Pensava di morire ma è sopravvissuta. Ora vuole giustizia, vuole vendetta, e chi l’ha distrutta si accorgerà che neanche la più cattiva ragazza può essere così cattiva come una bravissima ragazza. “Questo film ha avuto un percorso molto intenso per me – spiega Sofia Rivolta che interpreta Angelica – non avevo mai recitato prima di adesso. Girarlo mi ha fatto avere più consapevolezza di quello che è il mondo esterno, di ciò che potrebbe accadere a me come a tutte, dopo una semplice uscita o una serata in discoteca. Ho vissuto così intensamente alcune scene che, dopo vari ciak, avevo necessità di riposarmi, riprendere fiato”.

Nel film è Angelica Tornatori: 19 anni, modella, dj, cantante e producer di successo, con una hit nelle principali classifiche internazionali lanciata da un cartoon musicale dove vestita da supereroina pop combatte gli zombi stupratori nelle vie della bella città di Firenze. Crede nelle stelle, nell’amicizia, nella convivenza civile, a suo modo di vedere per gli esseri umani c’è ancora speranza.  Vive in una grande casa in via dell’Inferno, a Firenze, che divide con la sua promoter Maria Romei e con Raul, visual-artist. Un giovane triangolo amoroso pieno di energia e dolcezza. All’improvviso però la sua vita cambia. Viene rapita, stuprata, mutilata. In pieno stress post traumatico la sua vita da sogno diventa un abisso di angoscia e dolore. Gli attacchi di panico si susseguono, non dorme, non mangia. È ossessionata dai flashback del suo stupro, e dalla visione di due dei suoi stupratori che le si materializzano davanti come fantasmi.  L’amore di Raul e Maria non basta. Le cure non servono, neanche l’estremo tentativo di un rito sciamanico psichedelico la risana. Pensa di morire, ma sopravvive e vuole vendetta. E’ allora che decide shakespearianamente che l’unica sua cura è la vendetta. E non importa se la vendetta sconvolgerà anche i suoi affetti più cari. E’ debole, non possiede nessun potere, ma indossa ugualmente il suo costume da supereroina. Recupera il costume, lo restaura, lo indossa, si trucca, e a notte fonda percorre epicamente le strade di una Firenze deserta. Si ferma a meditare sul Ponte Vecchio, corre inebriata nel cortile degli Uffizi, attraversa Piazza Pitti, il Duomo, Santo Spirito. Salva una ragazza da un molestatore ubriaco, saluta Dante, si mette in posa in piazza della Signoria davanti alla statua del David, come nel cartoon del suo videoclip musicale. Non possiede nessun superpotere, è fragile, è ancora completamente fuori forma, ma chi l’ha distrutta si accorgerà presto che neanche la più cattiva ragazza può essere così cattiva come una bravissima ragazza. 

Questo è dunque un film sullo stupro, sulla violenza sulle donne. Ma è anche un film sulle donne che non ci stanno a essere vittime, sul supereroe che è in noi e che si manifesta senza bisogno di poteri sovrannaturali. Sulla resurrezione da un abisso di orrore e umiliazione, ma anche sull’amore e sulla giovinezza e sull’amicizia indissolubile. Un film dunque per ciascuno di noi: per chi cerca una storia avvincente, per chi cerca valori forti, per chi cerca grandi suggestioni visive. Per le giovani ragazze e i giovani ragazzi. Per chi non ha paura dei sentimenti forti. E per chi vuole uscire dal cinema più forte di prima. 

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