Il car sharing che cambia la vita, anche a Firenze

Intervista a Emiliano Niccolai – Gennaio 2016

Emiliano Niccolai

Emiliano Niccolai

Incontriamo Emiliano Niccolai, Amministratore Delegato di CS Group, la società che ha portato il Car Sharing Elettrico in Italia e avviato il servizio SHARE’NGO a Milano, lo scorso 22 giugno, e a Firenze a metà Ottobre. In una città come Milano, leader mondiale per noleggi di car sharing e numero di auto disponibili in condivisione in rapporto agli abitanti, anche per Share’ngo è tempo dei primi bilanci.

Siamo a 4 mesi dal lancio di Share’ngo a Firenze. Come sta andando?

Sono stati 4 mesi entusiasmanti perché fare qualcosa che non ha mai fatto nessuno al mondo prima di te è sempre bellissimo. Ma per la stessa ragione sono stati mesi impegnativi.  Mettere e far rimanere in strada 200 auto elettriche, che fanno mediamente 2/3 corse al giorno ciascuna, facendo sperimentare alla gente il piacere della mobilità elettrica a emissioni zero senza preoccuparsi della ricarica, vi assicuro che non è facile.

Ma la città come ha risposto?

Bene, mi sembra.  Abbiamo superato in questi giorni i 2.000 clienti a Firenze con almeno un centinaio di persone che usano ormai le Equomobili anche 2/3 volte al giorno, segno che lo sharing elettrico è diventato per loro una bella abitudine quotidiana, un sistema di mobilità intelligente che cambia la vita, come abbiamo detto presentando poche settimane fa i pacchetti che consentono di usare le nostre auto a 6 € l’ora la tariffa più bassa al mondo per un servizio di car sharing. Con l’arrivo della primavera gli equomobilisti di Firenze dovrebbero essere oltre 5.000, con almeno 5/6 stazioni di posteggio riservate in pieno centro.

Come vede il futuro del car sharing a Firenze?

Per cambiare nel profondo il volto di una città il car sharing deve essere conveniente rispetto all’uso di un’auto termica privata - e noi lo siamo -  ed integrarsi in logiche intermodali con la ferrovia, le metropolitane leggere, le stazioni degli autobus per servire il traffico pendolare verso la città.  I grandi datori di lavoro, aziende ed enti pubblici, possono favorire la diffusione del car sharing tra i loro dipendenti con convenzioni e accordi che rendano il servizio facile da usare – ad esempio con stazioni di parcheggio e ricarica riservate ai loro dipendenti. Lo ha fatto ad esempio l’ISMA alle Cascine, che da prima di Natale ha una stazione di parcheggio Share’ngo per gli studenti e tutto il personale in forza all’Aereonautica.  E non si dimentichi che a Firenze ci sono centinaia di citycar termiche con 8/10 anni di anzianità che occupano spazio pubblico e producono elevati livelli di emissioni, in particolare di PM10 e CO2. 

E’ quindi guerra alle auto private?

Io userei la parola ‘’sfida’’, che mi sembra più adatta. Una citycar termica mediamente fa in città meno di 500 km al mese e costa, anche considerando un lunghissimo ammortamento in 8 anni, non meno di 250 € al mese. Bastano 2.000 minuti di sharing elettrico per fare gli stessi chilometri e risparmiare non solo i nostri soldi ma anche 50Kg di CO2 al mese immessi in atmosfera, il costo esternalizzato su tutti delle nostre vecchie abitudini.  Tra 20 anni ci sembrerà ridicolo usare un’auto a benzina in città. Ma già oggi è senza troppo senso e se ne stanno accorgendo in tanti. Share’ngo ha iniziato la sua “rivoluzione silenziosa” e darà il suo contributo in questa direzione con l’obiettivo ambizioso di cambiare il volto della città e di portare anche Firenze alle medie di numero di auto per 100 abitanti delle città più virtuose d’Europa come Parigi e Berlino.

Ma per convincere la gente a vendere o demolire l’auto privata e optare per l’auto elettrica o in sharing non serverebbero anche incentivi economici e una rete più diffusa di stazioni di ricarica?

Penso che ormai la rivoluzione sia iniziata e non si possa tornare più indietro. Gli incentivi servirebbero soltanto ad accelerare questo processo.  Se ai costi dell’auto privata in città di cui parlavamo prima si aggiungono le multe per i parcheggi, la fatica di circolazione in centro, le code quotidiane in ingresso e in uscita dalla città, il valore del tempo perso a cercare un parcheggio o a tenere la propria auto manutenuta e pulita e i costi per l’ambiente che produce la mobilità a benzina o a gasolio si capisce al volo che la questione non sono più gli incentivi, ma la mentalità della gente. A Firenze la cultura diffusa della mobilità nuova e sostenibile, anche per l’impegno su molti fronti di questa amministrazione, sta cambiando velocemente e radicalmente. Noi siamo ottimisti.

E il 2016 di Share’ngo come sarà?

La Rivoluzione silenziosa... si espande. Apriamo questo mese uno Share’ngo Club a Roma, per ora di servizio alla mobilità nel centro storico, attiviamo i servizi di car sharing a Modena e a Pisa, apriamo una cinquantina di Share’ngo Point nelle più importanti località turistiche italiane con pacchetti turismo sostenibile che avranno la nostra auto elettrica come protagonista. L’ultimo è stato aperto pochi giorni fa a Matera, capitale europea della cultura nel 2019.  E daremo il via ai primi progetti di car sharing in Europa con l’obiettivo di rivoluzionare la mobilità urbana ovunque siano presenti i nostri servizi in sharing.  Molte saranno le novità anche ‘a bordo’ di un’equomobile, nei sistemi di navigazione urbana intelligente ad esempio o nei servizi accessori, come quello che consentirà di noleggiare le nostre macchine da 1 giorno a 24 mesi, tutta per sé. A Firenze siamo già pronti, con lo Share’ngo Point di Signa di prossima inaugurazione e le prime courtesy car alberghiere saranno consegnate a fine febbraio.