Consigliere paragona Olocausto e vaccino, sdegno in Comune. La Lega prende le distanze

Firenze, il capogruppo Bussolin dopo le affermazioni di Asciuti. "Parla a titolo strettamente personale". Dardano. "Parole gravissime"

Andrea Asciuti, Lega

Andrea Asciuti, Lega

Firenze, 28 luglio 2021 - Clamore a Firenze per le dichiarazioni del consigliere comunale della Lega Andrea Asciuti che ha paragonato, in una nota, «l'Olocausto al vaccino». Asciuti ha pure riportato passi di un testo dello scrittore Primo Levi, sopravvissuto ad Auschwitz, affermando che «vengono i brividi perché è proprio quello che sta accadendo, quello che si sta ripetendo» in relazione ai vaccini. Il consigliere ha poi ribadito il «no al vaccino», annunciando di non vaccinarsi.

«Sono rispettoso delle scelte degli altri - afferma - e vorrei domandare altrettanto rispetto per la mia scelta. Mi oppongo in primo luogo perché lo Stato non è padrone del mio corpo e quindi non può trattarmi come una cavia per un vaccino, che in realtà è una terapia genica sperimentale. Mi oppongo perché il vaccino non interrompe l'infezione, io potrei comunque ammalarmi e potrei comunque infettare gli altri».  «La mia posizione - ha puntualizzato - non può essere liquidata con l'etichetta sbrigativa no vax».

Si dissocia dall'esternazione di Asciuti, il gruppo consiliare della Lega in Palazzo Vecchio a Firenze, a cui lui stesso appartiene. Il capogruppo Federico Bussolin ha detto: «Il consigliere Asciuti parla a titolo strettamente personale. Inoltre la Lega Salvini Firenze prende le distanze in merito a impropri e offensivi parallelismi tra la vaccinazione e l'Olocausto».

Per la capogruppo della lista Nardella, Mimma Dardano, sono dichiarazioni «sono gravissime e inaccettabili».

"Le dichiarazioni del consigliere Asciuti sono gravissime. Abbiamo già condannato la strumentalizzazione della Shoah nelle piazze dei giorni scorsi e condanniamo oggi l'utilizzo bieco e strumentale delle parole di primo levi. È l'ora di finirla di tirare in ballo una delle pagine più buie della nostra storia e la memoria dei nostri anziani per giustificare atti individuali egoistici che non tutelano la salute della collettività", dice l'assessore a educazione e welfare del Comune di Firenze Sara Funaro. "Non è la prima volta che il consigliere Asciuti tenta di effettuare revisionismo storico - ha aggiunto - Accadde anche in Consiglio comunale per il giorno della Memoria di un anno fa con dichiarazioni gravissime. Accade oggi strumentalizzando chi le persecuzioni razziali e i campi di sterminio li ha vissuti sulla sua pelle. Queste derive pericolose vanno fermate subito e mi preoccupa ancora di più dal momento che il consigliere Asciuti siede nel Consiglio comunale e svolge il ruolo di insegnante".

“Un’offesa alla nostra storia e alla memoria il riferimento a Auschwitz. Una presa di posizione sui vaccini da parte di Asciuti che è vergognosa, soprattutto perché proviene da chi fa parte di un'istituzione. Asciuti strizza l’occhio ai deliri no vax strumentalizzando una pagina buia della nostra storia. Pare impossibile che qualcuno non abbia ancora compreso fino in fondo quanto abbiamo vissuto. Vaccinarsi non è solo una questione personale ma è una questione collettiva, è un atto di responsabilità per la propria salute ma anche per quella degli altri, per limitare il contagio, per preservare chi non può farlo e corre più rischi di noi, perché immunodepresso o per problematiche sanitarie. Non comprendere questo dopo più di un anno e mezzo di pandemia e invece insistere con argomentazioni farlocche e ricostruzioni antiscientifiche è inaccettabile".  Così Nicola Armentano, capogruppo Pd a Palazzo Vecchio.

“Nessuno dovrebbe permettersi di paragonare la barbarie dell’olocausto a qualsiasi altra cosa: non c’è banalizzazione possibile. L’orrore umano non appartiene solo al nazismo, ma i paragoni tra situazioni diverse sono un’attestazione di incapacità ad argomentare", dicono i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu.

“Le immagini delle piazze che, anche a Firenze, hanno visto persino taluni appuntarsi sulle maglie le stelle di David, devono scuotere le coscienze di tutti a cominciare proprio da coloro i quali si definiscono uomini liberi. L’offesa e la vergognosa strumentalizzazione di un dibattito serio e complicato sulla libertà individuale richiedono parole chiare. Ciò che proprio non convince di quelle piazze – spiega il vicepresidente vicario del Consiglio comunale Emanuele Cocollini – è la retorica con la quale si sventola la bandiera della libertà".

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