Matteo Salvini a Scandicci, sul palco l'incontro con il babbo di Niccolò Ciatti / FOTO

Il disastro di Livorno, il caso dei carabinieri di Firenze, le elezioni: il leader della Lega parla a tutto tondo

Matteo Salvini e Luigi Ciatti a Scandicci (foto Germogli)

Matteo Salvini e Luigi Ciatti a Scandicci (foto Germogli)

Scandicci (Firenze), 10 settembre 2017 - Tanta gente al palasport di Scandicci per ascoltare il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, intervistato da Paolo Del Debbio a Scandicci. E sul palco c'è stato anche l'incontro con Luigi Ciatti, babbo di Niccolò, ucciso ad agosto a Lloret de Mar in una rissa in discoteca.

Salvini ha parlato anche del disastro di Livorno: "C'è da piangere questi morti. Non c'è da speculare, ma c'è da riflettere sul fatto che occorrono diversi miliardi per mettere in sicurezza il territorio italiano, da Nord a Sud, perché non può una pioggia provocare sei morti. I vincoli europei ci dicono che non potremmo spendere questi soldi. La Lega al governo se ne frega dei vincoli europei, la priorità è mettere in sicurezza il territorio italiano perché sono stufo di piangere vittime in ogni caso indipendenti dalla buona o cattiva amministrazione di questo o quel sindaco".

Poi Salvini ha commentato anche la vicenda dei carabinieri fiorentini accusati da due studentesse americane di averle violentate. "Fare queste cose in servizio, in divisa, con l'auto di servizio è una follia - dice Salvini - che merita sicuramente l'allontanamento e lasciare la divisa. Che ci sia stato stupro da parte di due ragazzi che fanno questo lavoro da tanti anni, in divisa, nell'androne di un palazzo, nell'ascensore, permettetemi, più di un dubbio me lo tengo". Salvini, poi, riferendosi alle parole del comandante dei carabinieri, il generale Tullio del Sette, che aveva detto che questo episodio infangava l'Arma, ha detto: "E' evidente che è un episodio che infanga l'Arma. Che poi ai vertici dell'Arma ci sia qualcuno che è indagato è altrettanto inammissibile".

Sui temi più prettamente politici, Salvini ha commentato così: "A me interessa mandare a casa la sinistra che in questi sei anni ha disastrato l'Italia da tutti i punti di vista. Nel centrodestra avremo un programma comune, serio, concreto, coerente, che lascia fuori i poltronari che hanno cambiato 18 partiti. Siamo pronti: chi fa il premier lo decidono gli italiani in cabina elettorale". E riguardo alla Sicilia: "Nello Musumeci è il candidato assolutamente vincente in Sicilia. In Italia c'è tanta voglia di cambiare, di avere un lavoro che non sia a tre euro l'euro e tempo determinato, di uscire sicuri di casa la sera senza il cellulare a portata di mano pronto a chiamare la polizia. Io penso che vinceremo il referendum per l'autonomia in Lombardia e Veneto del 22 ottobre, che il centrodestra vincerà le regionali in Sicilia e poi Renzi la potrà tirare in lungo fino a febbraio, marzo o di più, e poi siamo pronti a governare questo Paese per i prossimi 10 anni". 

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