Renzi: "Ora mi alzo e non mi preoccupo più che qualcuno del mio partito mi accoltelli"

L’ex premier e neo leader di 'Italia Viva' ospite al Wired Next Fest in Palazzo Vecchio

Renzi al Wired Next Fest (foto NewPressPhoto)

Renzi al Wired Next Fest (foto NewPressPhoto)

Firenze, 28 settembre 2019 - Tecnologia e politica, informazione e social, algoritmi e post verità. In poche parole il mondo di oggi faccia a faccia con quello di ieri, nel caos specifico le bellezze artistiche e pittoriche del magnifico Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, dove fino a lunedì si svolgerà la decima edizione del Wired Next Fest, uno dei più importanti festival italiani dedicati alla cultura dell’innovazione e alla contemporaneità.

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Ospite del direttore di Wired Italia Federico Ferrazza è l’ex premier e neo leader di Italia Viva, Matteo Renzi. Da ex sindaco di Firenze si sente subito a proprio agio, del resto questi ambienti li ha frequentati per quasi cinque anni, prima di diventare premier, non a caso appena inizia a parlare ricorda questa sua esperienza “fare il sindaco di Firenze è il mestiere più bello del mondo” ribadisce Renzi.

Ora però che è diventato uno dei politici più importanti non solo in Italia, il suo orizzonte guarda alla politica nazionale e agli scenari futuri, a maggior ragione dopo lo scossone causato dalla sua decisione di andare via dal Partito Democratico, insieme ad una pattuglia di parlamentari. Il suo addio però non significherà guerra con i democratici. Anzi. Renzi ricorda che il suo avversario non è Zingaretti, ma il “capitano” leghista Matteo Salvini. Il suo omonimo che sfiderà a metà ottobre ad un duello televisivo, probabilmente nel salotto di Bruno Vespa. “Non dirò mezza parola sul Pd anche se per anni ho dovuto sopportare il fuoco amico” precisa Renzi, non senza però una nota polemica ricorda che “hanno brindato quando ho perso il referendum, quindi lasciamoci con il sorriso”.

Sorrisi a parte, spiega il senso della sua operazione politica e a chi gli dà del pazzo, risponde che è uno dei complimenti più belli che mi fanno”. Poi spiega. “Se pensate che sia tutta una questione personale, nessun problema, arrivederci, amici come prima”. Ma fino ad un certo punto. “Poi c’è una Italia che pensa ad un partito con una capacità di stare insieme, nel quale negli organi direttivi le donne contano quanto gli uomini, se volete fare una cosa nuova Italia Viva è tutta una cosa da costruire”. Eccolo il senso della sua scelta. Ma per essere ancora più chiaro aggiunge. “Io ora mi alzo la mattina e non mi devo preoccupare che mi accoltelli qualcuno del mio partito”.

Conferma che la nuova forza politica non parteciperà alle prossime elezioni regionali, Toscana inclusa. Ma quanto peserà la neo creatura di Renzi. Lui non ha dubbi. “Io dico che saremo una sorpresa per tanti”. Naturalmente non poteva mancare il tema ambientale e le manifestazioni dei ragazzi e ragazze nelle città italiane e nel mondo, spiega come pensa di coinvolgere i giovani nel suo progetto politico, ricorda la scuola di politica di questa estate al Ciocco “per farla ho messo a disposizione il mio stipendio”. Guarda al futuro, e scommette sul ruolo che avrà Italia Viva in quest’ottica “tra dieci anni il mondo sarà cambiato, possiamo fare dell’Italia il paese più smart del mondo? O vi piace il reddito di cittadinanza o quelle cose?” rilancia Renzi.

A proposito dell’attuale agenda politica, dice la sua sugli incentivi del Governo sull’uso della carta di credito. “Se vogliamo andare su questa strada c’è un punto sul quale non si scherza se vuoi incoraggiare l’uso delle carte di credito, devi per legge ridurre il costo delle commissioni” dice Renzi.

Quanto al fine vita, tema tornato alla ribalta dopo la recente sentenza della Consulta sul caso Dj Fabo, riprendendo le parole del premier Conte, Renzi, ritiene che sia giusto che ci sia l’obiezione di coscienza. “Se dovesse capitare a me? Vorrei che decidesse la mia famiglia, so che chi mi vuole bene saprebbe decidere per me. Non vorrei che un magistrato sostituisse i miei familiari per decidere” aggiunge Renzi “credo che il parlamento debba legiferare con dei paletti, penso che il principio dell’obiezione di coscienza debba essere preso in considerazione, così come penso che abbia un senso la presenza di un pubblico ufficiale”. Diritti civili, il ruolo delle donne “dobbiamo portante di più” dice nei cda di nomina governativa.

“Avete visto come hanno trattato Teresa Bellanova?” dice Renzi, ricordando le polemiche, per alcuni tratti becere, che investirono il neo ministro dell’Agricoltura, per il suo vestito blu elettrico indossato in occasione del giuramento del Governo al Quirinale. “Ma che me ne frega che vestito si è messa? Ad un uomo nessuno avrebbe rotto le scatole se avesse cambiato la cravatta” sottolinea il fondatore di Italia Viva, convinto di potersi giocare la sua partita fino in fondo anche se catturare consensi è sempre più difficile, perché l’elettorato ora è molto più volatile rispetto a qualche anno fa. “Io però almeno sono caduto perché volevo governi più stabili, non per un mojito al Papeete” conclude Renzi, rimettendo sul tavolo la bevanda alcolica più nota di questa estate, quella che per molti inspiegabilmente avrebbe contribuito a cambiare il verso della politica italiana.

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