Primarie del Pd, la valanga Zingaretti travolge Firenze

Il neo segretario stravince anche nella roccaforte renziana. Equilibri ribaltati

Nardella al Circolo Vie Nuove (New Press Photo)

Nardella al Circolo Vie Nuove (New Press Photo)

Firenze, 4 marzo 2019 - Una debacle. Il dato delle primarie consegna il Pd di Firenze a Nicola Zingaretti con il 63%. In città hanno votato in 22.690 fra iscritti e simpatizzanti. Maurizio Martina si è fermato al 19,18%, Giachetti al 18,31%. Anche sommando i loro risultati il fronte più vicino all’ex sindaco resta minoritario. I renziani erano già rassegnati alla vittoria nazionale del governatore del Lazio, ma a Firenze no. In riva d’Arno, da dove Matteo è partito, no. Qui, dopo i bagni di folla delle Leopolde, la speranza era che Zingaretti non raggiungesse il 50 per cento.

Che i numeri del congresso nazionale non ribaltassero gli equilibri interni al partito ancora tutti pendenti verso Renzi. Invece non è andata così. La grande affluenza ai seggi (in provincia di Firenze hanno votato in più di 50mila, 160mila in Toscana) lo aveva già fatto largamente sospettare. Al Galluzzo, e non solo, sono addirittura finite le schede elettorali e sono andati avanti con le fotocopie autenticate.

Il senatore Matteo Renzi è andato a votare in Vespa prima delle 9 del mattino alle Leopoldine di piazza Tasso. In bocca a lupo ai candidati e la promessa che non ci sarà fuoco amico contro il vincitore. «Non ho voluto fare alcuna corrente – ha sottolineato – al punto che i vari esponenti che sono stati con me in questi anni si sono divisi su tutte e tre le mozioni».

La giornata scorre fra l’euforia degli zingarettiani che pregustano la vittoria e i renziani che sbandierano l’unità ritrovata. Poco meno di un’ora dopo la chiusura delle urne, Renzi, il sindaco Nardella, la segretaria regionale Simona Bonafè, il segretario metropolitano Marco Recati rilasciano i primi commenti. Ma sono quasi dichiarazioni fotocopia: c’è stata una grande partecipazione, le operazioni di voto sono andate molto bene grazie al grande lavoro dei volontari, queste primarie ci restituiscono un segnale di unità e di presenza importante sul territorio, ora tutti pronti a lavorare con Zingaretti».

Il segretario cittadino Massimiliano Piccioli aggiunge: «Non esiste solo l’Italia di Salvini, Di Maio e Toninelli. Firenze e il Pd fiorentino ci sono. Zingaretti ha anche da noi avuto un gran risultato, rappresentando certo la proposta più coinvolgente dopo un anno durissimo. Ho votato convintamente Martina ora mi impegnerò da subito a sostenere il nuovo segretario».

Chi commenta senza peli sulla lingua è la ex renziana, l’onorevole Rosa Maria Di Giorgi. «La vittoria di Zingaretti, tanto più per le proporzioni con cui è maturata, segna l’inizio di una nuova stagione, di forte discontinuità rispetto ad un passato recente in cui il Pd era parso allontanarsi dal Paese reale, arroccandosi su posizioni spesso incomprensibili, e perseguendo la logica della divisione rispetto al resto del centrosinistra». Tradotto: «Siamo riusciti a ribaltare gli equilibri. E ora avanti». Una curiosità: Maurizio Martina ha vinto, di un soffio, in un solo comune della provincia, San Godenzo.

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