Nessun sottosegretario, centrosinistra toscano all'attacco del governo

Dopo il no ai ministri, nemmeno un viceministro o sottosegretario ha radici toscane. Uno smacco vero e proprio al territorio

Simona Bonafè

Simona Bonafè

Firenze, 13 settembre 2019 - Centrosinistra toscano all'attacco del Pd e del governo. Dopo il no ai ministri, nemmeno un viceministro o sottosegretario ha radici toscane. Uno smacco vero e proprio al territorio, potenziale locomotiva economica d'Italia ed espressione della tenuta dem e del fortino del centrosinistra alle Europee e alle amministrative della scorsa primavera.

Un affronto storico alla regione e al Pd toscano come se, come spesso accade in questi ultimi anni, tutto dovesse far riferimento a una classe dirigente, Renzi in testa, a cui deve essere fatto "pagare" ciò che ha fatto a Firenze, in Toscana e a Roma. La prima ad andare all'attacco è la segretaria toscana del Pd Simona Bonafè: "Leggendo la lista dei sottosegretari e viceministri non posso negare la mia profonda delusione e amarezza per la mancanza di nomi toscani del Partito democratico". E chiama in causa direttamente i vertici del partito: "Qualcuno a livello nazionale - aggiunge su tutte le furie - dovrà spiegare ai tanti militanti ed elettori toscani il motivo, ad oggi incomprensibile, per il quale la Toscana non sia stata considerata degna di avere un rappresentante ai massimi livelli, o se ci sia una purga Renzi che ancora oggi" questo territorio "deve pagare".

La Toscana, evidenzia, "è stata l'unica regione dove nelle ultime elezioni europee il Partito democratico ha saputo tenere testa alla Lega". Alle amministrative di giugno "abbiamo riconquistato con il buon governo tutte le città capoluogo al voto e permesso al Partito democratico nazionale di salvare un risultato complessivo molto deludente". Bonafe' avverte: "Non possiamo essere considerati solo un serbatoio di voti, esprimiamo una classe dirigente preparata e competente che avrebbe potuto dare un contributo importante al nuovo governo".

I candidati toscani per un posto nell'esecutivo 'supplementare' di vice e sottosegretari erano diversi. Tra i dem Stefania Saccardi e Vincenzo Ceccarelli, assessori regionali e ancora i parlamentari Antonello Giacomelli, Rosa Maria Di Giorgi, Dario Parrini. E ancora Silvia Velo, Federico Gelli. Tra i partiti di centrosinistra in lizza potevano esserci Riccardo Nencini (Psi) e Gabriele Toccafondi (Civica popolare). Risultato? Zero, meno di zero.

E anche Toccafondi tuona: "In Toscana sembra aleggiare un 'peccato originale' da scontare. Pd e 5Stelle cominciano decisamente male questa nuova fase con un'attenzione pressoché nulla al nostro territorio. Nessun sottosegretario o viceministro toscano comporrà infatti il il nuovo Governo. 'Questo Governo avrà una possibilità solo se farà le cose, se sbloccherà cantieri, se aiuterà le famiglie e il lavoro. Ed è bene quindi ricordare a questo nuovo governo senza toscani che in 14 mesi dell'ultimo Esecutivo proprio in Toscana è stato bloccato tutto, la Toscana e Firenze sono state trattate come un nemico politico da ostacolare - ha aggiunto Toccafonfi -. Adesso il nuovo Governo nomina sottosegretari e si dimentica completamente e non senza imbarazzo dei toscani. E lo dice uno che non ambiva a ricoprire questo ruolo e lo ha detto in tutte le salse. Ma trattare così un territorio non fa partire con il piede giusto". Tanti i temi di cui la Toscana aspetta soluzione a partire dalle infrastrutture (porto di Livorno, aeroporto di Firenze, direttrice Tirrenica e la Grosseto-Fano), alla questione ambientale a quella del lavoro (Piombino e Bekaert e il futuro dei distretti) a quella della cultura e del turismo.

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