M5s, la nascita del governo Draghi in ostaggio del voto sulla piattaforma Rousseau?

La strategia spiegata alla 'Nazione' dal senatore viareggino Gianluca Ferrara, vicecapogruppo al Senato

Beppe Grillo e Gianluca Ferrara

Beppe Grillo e Gianluca Ferrara

Firenze, 10 febbraio 2021 - Ma che sta succedendo nel Movimento 5stelle? La nascita del governo Draghi in ostaggio del voto sulla piattaforma Rousseau? Ecco la strategia spiegata alla 'Nazione' dal senatore viareggino Gianluca Ferrara, vicecapogruppo al Senato.

Senatore ma non vi fidate di Draghi allora?  "Bisogna fare chiarezza. Sin dall’inizio abbiamo manifestato la nostra decisa perplessità su un governo tecnico perché in passato, tali tipi di governi, hanno operato spingendo in profondità il bisturi nella carne viva degli italiani. Penso in primis la legge Fornero. Noi al presidente incaricato abbiamo sottoposto dei temi, li abbiamo messi sempre al centro anche degli esecutivi precedenti, ora attendiamo delle risposte  e in base a queste i nostri iscritti potranno valutare. Vorrei sottolineare che la nostra forza politica, più delle altre, vive una fase di disagio e auspico che di questo il presidente incaricato ne abbia contezza". 

Ci dica i tre punti imprescindibili che devono esserci nel programma di governo. "Dal colloquio di ieri mi sembra sia emersa la disponibilità a creare un ministero sulla transizione green, per noi l’ambiente è la prima stella. Un no al Mes, dato che nel parlamento non ci sono nemmeno i numeri per votarlo e un ampliamento del reddito di cittadinanza che è stata una misura salvifica in particolare durante questa fase della pandemia, dove milioni di italiani avevano perso ogni tipo di sicurezza. Infine, e su questo personalmente è un punto imprescindibile dato che sono di Viareggio, lo stop alla prescrizione non va toccato". 

Il Movimento discute e basta. O si scinde qualche costola? "Ieri sera abbiamo fatto una lunga ed interessante riunione con molti attivisti toscani. E’ stato un momento alto di condivisione. E’ nella natura del M5s discutere, confrontarci fa parte della storia di un movimento che nasce dal basso. Poi sempre abbiamo trovato una sintesi che è quella del bene comune. Se qualcuno non accetterà le regole della democrazia e vorrà imporre una dittatura della minoranza, violerà le regole che tutti condividiamo". 

Qualcuno di voi rilancia il Vaffa day. Che ne pensa? "Il tempo del Vaffa è passato da tempo. Siamo cresciuti, siamo sempre in movimento e, come dice lo stesso Beppe Grillo, bisogna guardare avanti e non indietro. Ciò che davvero conta è il nostro programma, i nostri temi che in meno di tre anni di governo abbiamo in gran parte realizzato. Per una legge elettorale appositamente scritta non c’è stato permesso di governare da soli, nonostante ciò abbiamo persuaso forze politiche a votare leggi che mai avrebbero fatto passare senza di noi, un esempio fra tutte la legge anticorruzione. Non avremo raggiunto alcuni obiettivi, ma mai, ripeto mai, abbiamo votato un provvedimento che fosse in contrasto con lo spirito del nostro programma. Noi abbiamo sempre fatto gli interessi dei cittadini e continueremo sempre a farlo, fa parte della nostra natura".

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