Firenze, il ministro Bellanova dopo gli attacchi sul web: "Sfidatemi sulle cose da fare"

La neo-titolare del dicastero dell'agricoltura ha visitato la Festa dell'Unità del capoluogo toscano

Il ministro Bellanova alla Festa dell'Unità di Firenze (New Press Photo)

Il ministro Bellanova alla Festa dell'Unità di Firenze (New Press Photo)

Firenze, 6 settembre 2019 - Una serata alla Festa dell’Unità di Firenze. Sceglie la Toscana, la neo ministra Teresa Bellanova, sceglie la regione del suo maggior sponsor politico, l’ex premier Matteo Renzi, per la sua prima uscita pubblica. Non perde tempo, appena scesa dall’auto, nonostante la pioggia battente, si ferma a salutare i volontari impegnati ai fornelli della Festa, ad accoglierla la parlamentare europea e segretaria regionale del Pd, Simona Bonafè, oltre duecento persone ad attenderla.

“Teresa, ma come ti sei vestita stasera” scherza la responsabile del partito toscano, è evidente il suo riferimento all’ondata “di odio” come lo ha definito Bonafè che ha coinvolto la ministra Bellanova, attaccata per il suo look. Tra gli insulti anche quelli dell’ex parlamentare Daniele Capezzone, nel mirino di chi la offende è finito anche l’aver come titolo di studio la terza media, dimenticando però la sua storia di bracciante agricola nelle terre rosse della provincia di Brindisi.

E probabilmente la scelta di affidare a lei il dicastero dell’Agrigoltura sarà stata fatta pensando anche al suo passato di sindacalista, da giovane per le sue battaglie contro il caporalato nella zona di Ceglie Messapica, nel brindisino, fu anche minacciata di morte nella sede della Camera del Lavoro. Nel suo lungo colloquio con l’onorevole Bonafè, Teresa Bellanova, entra subito a gamba tesa contro il leader della Lega, Matteo Salvini “dovevamo mandare a casa, quello che era il male peggiore sul quale si stava frantumando la democrazia italiana”.

Poi aggiunge “voleva che si sciogliesse il Parlamento, per poi scegliersi anche il futuro presidente della Repubblica”. Il piano del Papeete Beach, secondo la neo ministra del governo Conte bis “è franato, voleva farci uscire dall’Europa, cosa sarebbe successo ai nostri ragazzi, l’Italia fuori dall’Europa quale attrattivi avrebbe avuto per gi investitori?”.

Quanto agli immigrati “servono alla nostra economia” avvisa la ministra. E’ un fiume in piena, Teresa Bellanova, sollecita la fiducia dell’intero sistema italiano. Fa capire chiaramente che il governo Pd e 5Stelle punta ad arrivare fino alla fine della legislatura, spiega quali sono saranno gli obiettivi primari: lavoro, innovazione, ricerca e tutela dell’ambiente, senza dimenticare la necessità di guardare anche agli interessi “della gente normale”.

“Molti si chiedono quanto durerà il governo? Ricorda la ministra “dipende dai 5Stelle” spiega “noi in questi mesi abbiamo fatto una dura opposizione” ricorda. Ad ascoltarla diversi parlamentari ed esponenti dei democratici fiorentini. Molto significativo il regalo fattole dal presidente del Mandela Forum, Massimo Gramigni, una mano bianca e una nera che si stringono, una riproduzione fedele della chiave della cella di Nelson Mandela nel carcere di Robben Island dove l’uomo simbolo della lotta all’apartheid trascorse 18 dei suoi 27 anni di prigionia. Un regalo, che sicuramente non sarebbe piaciuto a Salvini, ma l’aria è cambiata, Teresa Bellanova va avanti per la sua strada, obiettivo “concorrere ad armi pari, anche in Europa”. “Sfidatemi sulle cose da fare” conclude la ministra. Sarà il tempo a dire se vincerà. Intanto appena arrivata nel suo ufficio ha chiamato al telefono il suo precedessore della Lega, Gian Marco Centianaio. Sta ancora aspettando una risposta.

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