Leopolda 8: terzo giorno, chiude Renzi, "Abbiamo ancora voglia di lottare" / SPECIALE

Termina l'ottava edizione della kermesse del Pd

La platea della Leopolda 8 (Luca Moggi / New Press Photo)

La platea della Leopolda 8 (Luca Moggi / New Press Photo)

Firenze, 26 novembre 2017 - Terzo giorno e chiusura della Leopolda 8, la kermesse del Pd ideata da Matteo Renzi. Un momento di confronto del partito e dei sostenitori, soprattutto quelli giovanissimi, che Renzi ha voluto protagonisti in questa edizione della Leopolda. Dopo l'apertura di venerdì, dopo i tavoli di confronto del sabato, la domenica è tradizionalmente il giorno in cui Renzi pronuncia il suo discorso. E in sala c'era il tutto esaurito: i cancelli sono stati chiusi intorno alle 12, la capienza era al culmine.

RENZI SUL PALCO - Renzi sale sul palco per il discorso conclusivo intorno alle 12.30. Prima il saluto ai tanti in platea, "con un abbraccio a chi ha detto che alla Leopolda non sarebbe venuto nessuno". Poi parla della sconfitta del referendum. Vuole fare i conti con la consultazione dell'inizio dicembre 2016: "Non sarebbe serio non fare i conti con quella sconfitta. Se noi guardiamo indietro, seguardiamo alle difficoltà dell'Europa ci scopriamo a pensare 'Ah, se fosse andato bene il referendum'. Quando avremmo potuto essere più forti se il referendum fosse andato bene. Dobbiamo avere il coraggio di dire che è stata una sconfitta". Renzi si rivolge alla platea: "Siamo comunque ancora qui, che abbiamo ancora voglia di lottare, questa è la Leopolda amici giornalisti".

Poi passa in rassegna la situazione: "Il Pil ha il segno più, abbiamo realizzato alcuni grandi sogni che avevamo messo da parte. E quando il 1 dicembre arriverà il reddito di inclusione, sappiate che il merito, uomini e donne della Leopolda, è anche vostro. E' stato questo uno degli ultimi atti dei mille posti". E ancora: "Non ammalatevi del virus della rassegnazione. Se fallite non è colpa degli altri, è perché non avete provato abbastanza. E so che dire la parola fallimento è difficile, ma dobbiamo avere il coraggio di provarci. Provate a cambiare questo Paese, provateci cari pischelli in cammino, non lasciate che qualcuno vi dica 'Stai al tuo posto'. Unica nostra preoccupazione deve essere immaginare il futuro". 

Certo immaginarlo "non è semplice - dice Renzi - A farlo sono spesso i registi". Renzi cita Blade Runner di Ridley Scott: "Nel 1982 immaginava il futuro nel 2019 e nell'imminenza della scadenza è stato girato il Blade Runner 2. Ho visto il primo Blade Runner, oggetto di infinite discussioni. Nel 1982 il regista immagina una serie di nuove realtà tecnologiche, con il mondo nelle mani dei replicanti. Scott immagina un mondo di nuove tecnologie. Con tre grandi multinazionali. Di queste solo una, la Coca Cola, resiste ancora. Per dire che non è facile fare previsioni. Fra trent'anni alcune delle aziende che sembrano colossi forse falliranno. Il punto fondamentale è che possiamo fallire su quali saranno le aziende, sbagliare l'intensità dell'innovazione. Possiamo inventare tutta l'intelligenza artificiale che vuoi ma al fondo del cuore dell'uomo c'è una domanda: "Voglio più vita", una delle frasi culto di Blade Runner".

Renzi ha una certezza. Che nel futuro "l'Italia conterà. E chi fa politica, prima di occuparsi delle candidature deve dire che il suo motto è 'Voglio più vita'. E' il motivo per il quale sono orgoglioso quando penso che l'81% del bonus diciottenni è andato in un libro, perché un ragazzo che investe in un libro investe nel futuro. Abbiamo messo mano agli investimenti in cultura perché pensiamo che dall'identità culturale nasca quel bisogno di umanità che qualsiasi innovazione non potrà sostituire l'umanità. Questa è la ragione sociale del Partito Democratico". 

Per cui, dice Renzi, "accanto agli incentivi fiscali per le badanti servono dei corsi di formazione". In questi giorni della Leopolda "abbiamo sentito storie fantastiche di ragazzi che lottano, ragazzi amputati che praticano sport. Noi siamo tra quelli che pensano che piaccia o non piaccia la scienza non è al nostro servizio. La scienza ci aiuta. E se qualcuno vuole negare la scientificità della ricerca noi stiamo dalla parte del futuro, della scienza e della sanità e non veniamo a compromessi con nessuno. I Cinque Stelle vogliono fare il referendum sui vaccini, non si fanno referendum su questi argomenti". Il compito della Leopolda quindi "è portare i nostri valori nel futuro".

Renzi vira poi sulla politica: "Tra poco inizia una nuova campagna elettorale. La nostra prima proposta non sarà un diritto, che pure difendiamo, ma sarà istituire il servizio civile obbligatorio per tutte le ragazze e i ragazzi, una nuova stagione di diritti ha bisogno di questo. Non siamo carne per algoritmi ma donne e uomini".

Nei valori che Renzi vuole portare nel futuro "il primo si chiama lavoro. Non è un concetto scontato. La maggior parte dei futurologi racconta che il futuro non ha più lavoro. Il futuro invece non nega il lavoro. E' un punto chiave, abbiamo una radice culturale diversa con centrodestra e Grillo. Quando viene detto che il futuro accantonerà il lavoro e che dovremo dare reddito di cittadinanza a tutti ci fanno diventare persone che vivono di sussidi, figli dell'assistenzialismo. Noi siamo figli della cultura del lavoro, non del sussidio: questo punto fondamentale solo noi possiamo portarlo avanti". 

E i mille giorni di Renzi al Governo "non ce li toglie nessuno. Qualcuno ha credibilità per discutere di lavoro? Lo faccia. Ma se c'è stato un Governo che ha cercato di stabilizzare i precari è il nostro, intervenuto a fianco di chi non aveva prospettiva. Certo, il mondo cambia. Il tema di Amazon mi colpisce. Perché ho molta stima di Jeff Bezos, è un uomo geniale, anche nelle sue considerazioni. Ma mi domando, di fronte allo sciopero dei lavoratori Amazon, come questo grande dibattito tra poche persone che hanno sempre più soldi e tante persone che lavorano nelle nuove grandi aziende del mondo come riusciamo a regolarlo. Amazon compete in Italia ma anche all'estero e abbiamo una dimensione sovranazionale. La dimensione del salario è importante, non è un tema del passato. Qualcuno sua strumentalmente questi temi. Quanto hanno preso in giro gli ottanta euro quelli che non hanno problemi di arrivare alla fine del mese, eppure sono stati la misura più rilevante dell'Italia Repubblicana per i redditi medio-bassi".+

Gli ottanta euro per Renzi "vanno estesi alle famiglie con figlie. Pensare che con il secondo terzo figlio una famiglia di andare sotto la soglia di povertà è un problema, senza figli un Paese non ha futuro". Il compito della politica è immaginare un futuro concreto "che parte dai sindaci, dalle comunità, che dovranno investire nelle periferie. Qui c'è tanta gente che partendo dalla Leopolda si è messa in gioco. Cambiare il mondo passa dalla prossima delibera del vostro consiglio comunale, parlando di problemi concreti, immaginando per le vostre comunità una vita a misura d'uomo. Il tutto insieme all'Europa, che abbia al centro quella voglia di vita di cui parlavamo prima con Blade Runner". 

Renzi mette a confronto le politiche del Pd con quelle di Cinque Stelle e centrodestra. "Noi non tagliamo sulla cultura, noi non proponiamo la flat tax, che farebbe pagare tasse a ricchi e poveri allo stesso modo. Non siamo quelli del referendum sull'Euro, siamo quelli della crescita. Su questi punti si gioca la campagna elettorale, c'è una diversità ontologica tra noi e gli altri, facciamo vedere i punti di distanza. Dobbiamo smettere di litigare, dobbiamo farla finita con questo congresso permanente. E dobbiamo essere consapevoli che non cambieremo l'Italia se non cambieremo l'umore del Pd, con questo continuo clima di rassegnazione". Renzi loda Piero Fassino e il suo lavoro di cucitura. "Chi vuole stare nella coalizione non solo è il benvenuto ma è il benvenuto sui punti detti prima. Chi non ci vuole stare avrà il nostro rispetto, non il nostro rancore". 

Sulla sfida "so che tutti i sondaggi danno il Pd come primo gruppo parlamentare. E non c'è alcun articolo preconfezionato che tenga. Però abbiamo bisogno di lottare sui grandi temi, di lottare sui temi dell'ambiente, liberandoli dall'atteggiamento di chi non vuole cambiamenti nel suo cortile. Noi non vogliamo comprare gli elettori, non siamo nell'elenco di quelli che vi fanno regali. Lotto per gli anziani perché a cominciare dalle mie nonne ho scoperto che nella vita quotidiana gli anziani sono la spina dorsale di questo Paese". Il segretario chiede poi più spazio per le donne: "In 64 Governi solo uno ha avuto la parità di uomini e donne, spero che sia il primo di una lunga serie". 

Renzi chiude parlando di fake news e tranelli della Rete, tranelli sfruttati a fini politici. "Di Maio vuole chiamare l'Ocse e la Croce Rossa, ma telefoni anche alla Casaleggio Associati, che posta schifezze. Ho visto Salvini, che vuole fare un patto dal notaio con Berlusconi. E' un dejavu, nel 2001 Berlusconi e Bossi firmarono un patto dal notaio. Salvini prenda l'impegno anche di dichiarare come i movimenti che sostengono "Noi con Salvini" hanno relazioni non solo con Berlusconi ma anche con i Cinque Stelle, questo giochino non passa inosservato, vi abbiamo scoperto. Ogni 15 giorni faremo un rapporto sulle schifezze in Rete". 

Per Renzi "E' difficile continuare con la stessa grinta di prima dopo tante battaglie ma con una comunità come la nostra non ce n'è per nessuno. Non vi arrabbiate di articoli preconfezionati, rispettate sempre i giornalisti, noi siamo dalla parte della libertà di stampa. Questa è la differenza tra persone civili e animali, come animali sono quelli del clan Spada a Ostia. Quando vi verrà rabbia pensate che la Leopolda è questa qua, un qualcosa che fa commuovere". Poi fa una citazione "A scegliere il futuro prima del tempo si rischia un presente assonnato: vi confesso che a volte ho pensato che il presente fosse un po' assonnato. Esco dalla Leopolda con la convizione che la nostra libertà e la nostra leggerezza non hanno paura di nessuno. Viva la Leopolda e il suo spirito". 

Diversi i ministri che si sono alternati sul palco e ai tavoli in questi tre giorni. Tra gli altri il ministro Minniti (LEGGI L'ARTICOLO), che ha parlato di sicurezza e terrorismo in uno degli interventi più seguiti del pomeriggio di sabato. All'antica stazione ferroviaria fiorentina, in platea in questo terzo giorno, i ministri Graziano Delrio e Valeria Fedeli e il vice segretario del Pd Maurizio MartinaPRIMO GIORNO: LEGGI / SECONDO GIORNO: LEGGI.

DELRIO: "ABBIAMO PORTATO ITALIA FUORI DALLA PALUDE" - "Il Partito democratico ha una proposta da fare al Paese, che e' una proposta diversa da promesse campate per aria, irrealizzabili o da improvvisazione. È un partito di governo che ha cercato di prendere sulle spalle il Paese cinque anni fa in un momento di crisi, che ha difeso le istituzioni in questi cinque anni, ha permesso di uscire da una palude economica che tutti conoscono". Lo afferma il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, parlando coi giornalisti a margine dei lavori della stazione Leopolda.

IL SELFIE LOTTI-BOSCHI Un abbraccio affettuoso a chi pensa che due come noi - con tutto ciò che abbiamo fatto insieme in questi anni - possano dividersi sul futuro #L8 #leopolda". Lo scrive su Twitter il ministro dello Sport Luca Lotti e la sottosegretaria lla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, postando una foto che li ritrae sorridenti, insieme, alla Leopolda. Alcune ricostruzioni stampa di oggi li vedevano divisi.

NARDELLA CONTRO LE FAKE NEWS - "Odio e falsità sono le stelle polari dei professionisti dell'odio personale e della violenza verbale. Noi vogliamo lottare per qualcosa e non contro qualcosa. I professionisti dell'odio non vogliono la verità, il popolo della Leopolda riconosce l'avversario ma non lo vede come nemico e non lo odia. La nostra idea è lottare per qualcosa". Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella parlando dal palco della Leopolda 8. "Quando una fake news comincia a creare un danno ai cittadini e alle istituzioni dobbiamo reagire perchè la verità fa parte del nostro Dna, l'odio non ci appartiene, appartiene a chi nella campagna elettorale in Sicilia si è augurato che il nostro amico Ettore Rosato bruciasse vivo", ha osservato Nardella riferendosi al Movimento cinque stelle. "Anche io sono stato vittima di una fake news - ha poi concluso con una battuta il sindaco - perchè hanno raccontato a Matteo che ho perso l'aereo, in realtà hanno cancellato il volo....".

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