Leopolda 10 da record. E gli ex renziani si contano

Matteo Renzi lancia il tesseramento per Italia Viva con alberi e valigie Oggi il via all’evento di politica e spettacolo. Fra assenti e curiosi

Matteo Renzi durante l’ultima edizione della Leopolda

Matteo Renzi durante l’ultima edizione della Leopolda

Firenze, 18 ottobre 2019 - Dieci Leopolde e non sentirle. Anche quest’anno il popolo dell’antica stazione ottocentesca è pronto a immergersi nella politica spettacolo del quasi guru Matteo Renzi. Perché va detto che dalla rottamazione ai millennials, fino alle Leopolde di governo e di lotta, Renzi non ha mai perso il piglio del leone da palcoscenico capace di incantare, con i toni da comizio, i video e le battute strappa risate un popolo di fan dalla standing ovation facile.

L’edizione numero dieci dell’appuntamento renziano parte da un grande albero sul palcoscenico, una vecchia valigia per ripartire, i soliti maxischermi e la partecipazione on line che fa lievitare i numeri. Ieri Renzi twittava: «Pronti per la decima edizione della Leopolda? Parleremo di famiglia, di clima, di futuro. E racconteremo come immaginiamo i prossimi dieci anni: Italia ventinove, Italia ventinuovi. L’ItaliaViva!».

Ma non solo quello che accadrà sul palco sarà importante in questa Leopolda 10 della rinascita. Sarà inevitabile contare le facce note e le assenze dei vecchi amici del Pd, gli ex renziani, i post renziani. Chi obbedirà al veto degli zingarettiani: «Non ci andate» e chi invece non resisterà alla tentazione. Il Pd più atteso è il sindaco Dario Nardella, l’unto da Renzi quando lo scelse come suo successore obbligandolo a rinunciare al suo scranno alla Camera. «È la prima Leopolda con queste caratteristiche, con Renzi non più iscritto al Pd ma fondatore di un nuovo partito, Italia Viva – ha commentato – credo che la curiosità da parte di tutti non manchi. Il mio augurio è che sia un appuntamento che porti delle cose buone al Governo e al Paese». Rotto ogni indugio Nardella e la sua squadra di giunta ci saranno. Come sempre. Assente invece il sindaco di Prato Biffoni, più ortodosso alla corrente dei Democratici Riformisti guidata da Luca Lotti e Antonello Giacomelli.

Non riuscirà a non farci un salto il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani. Aspetta dal Pd una decisione sulle primarie per le Regionali. Passerà di lì anche la segretaria regionale del Pd, l’eurodeputata Simona Bonafè. Potrebbe essere lei la scelta unitaria del Pd per evitare le primarie. Nata con i renziani pare non goda più della loro simpatia.

Dall’organizzazione della kermesse parlano di oltre 20mila iscrizioni, un record, triplicate rispetto all’anno scorso. Prima dell’apertura dei lavori (alle 15) Renzi inaugurerà la mostra «Il tappeto volante» in memoria di Tiberio Barchielli, per lungo tempo suo fotografo ufficiale, anche a Palazzo Chigi. Poi i tavoli tematici sabato e gli interventi fino a sera. Alle 18 la presentazione del nuovo simbolo di Italia Viva. Chiusura domenica col tradizionale comizio di Renzi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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