La sinistra toscana: "Draghi ha 'i sensori' per i progetti del Recovery Fund"

Le reazioni del variegato mondo della sinistra (Pd e Italia Viva) comprendendo anche gli alleati romani dei 5 Stelle

Giani e la segretaria toscana Pd, Bonafè (foto New PressPhoto)

Giani e la segretaria toscana Pd, Bonafè (foto New PressPhoto)

Firenze, 3 febbraio 2021 - C'è chi chiede a Draghi di 'fare presto e bene perché i Comuni hanno bisogno di certezze", chi invita i partiti a togliere veti e ostacoli, chi consiglia al premier incaricato di stare attento agli "sgambetti di Renzi", chi sancisce con la salita al Colle dell'ex capo della Bce " la sconfitta della politica" e c'è chi ricorda che già al Meeting di Rimini aveva tratteggiato il suo manifesto per l'Italia. E' il variegato mondo della sinistra (Pd e Italia Viva) comprendendo anche gli alleati romani dei 5 Stelle.

«Credo che il presidente Mattarella abbia preso la migliore decisione possibile visto lo stallo determinato dai partiti a seguito della crisi aperta da Italia viva» e «Draghi sicuramente è una personalità adatta per tirare fuori l'Italia da queste secche» dice il sindaco di Firenze, Dario Nardella che ha plaudito alla strada intrapresa dal Capo dello Stato:, «Condivido in particolare la limpidezza dei ragionamenti del Capo dello Stato sulla sciagura rappresentata dalle elezioni anticipate che significherebbe mettere l'Italia nel congelatore per 4-5 mesi nel momento più drammatico della storia del nostro Paese dal dopoguerra in poi». Per il sindaco di Firenze, «l'unica strada è quella di garantire un Governo al Paese per affrontare sfide difficilissime e molto serie, cosa che noi sindaci diciamo ormai da molto tempo, perché noi siamo in prima linea e ci rendiamo conto dello stato di preoccupazione del Paese". Nardella chiede anche che i partiti tengano ora una sorta di profilo basso, quasi sotto traccia:

"E' chiaro che questo stallo legato alla crisi politica ha allargato in modo preoccupante il solco tra la politica nazionale, il sistema dei partiti e i cittadini. C'è rabbia, c'è sfiducia, c'è stanchezza verso questa politica, quindi sarà necessario che i partiti abbiano il massimo di umiltà nell'affrontare questa strada del nuovo governo Draghi ed evitino di porre veti astrusi e incomprensibili. Se c'è un'ultima speranza di riscatto per questo sistema dei partiti - conclude Nardella - è proprio quella di sostenere il Governo Draghi» con una «maggioranza il più possibile larga, solida e coesa». Auspica tempi brevi il presidente dell'Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni: «Fate presto, serve un Governo subito. Per i sindaci è fondamentale avere interlocutori certi, dobbiamo dare risposte alle nostre comunità e alle imprese che stanno affrontando la fase più difficile per l'economia del nostro Paese». Ogni progetto, investimento, finanziamento "è fondamentale per permettere alle nostre comunità, alle nostre città di affrontare questa grave crisi economica e sociale che stiamo attraversando e lavorare per lo sviluppo. Non possiamo permetterci di non dare risposte ai cittadini, ai lavoratori, alle imprese perché non abbiamo interlocutori stabili".

Per Biffoni "adesso non è il momento di troppe discussioni, ricordiamoci che siamo ancora in mezzo a una pandemia che ha messo e sta tuttora mettendo in crisi due dei beni più preziosi: salute e lavoro" . Auguri a Draghi sono arrivati dal presidente della Toscana Eugenio Giani: "Non dimentichiamoci che come nel Dopoguerra ci fu il piano Marshall, oggi è il Recovery Fund lo strumento per ridare lo sviluppo all'Italia, che ha perso nel 2020 una perdita dell'8,8% della nostra economica. Peraltro è un fatto indubbiamente negativo ma qualcuno si aspettava il 10%. Draghi può davvero essere colui che ha i sensori giusti per capire la tipologia di progetti, di orientamento strategico che l'Italia può avere nell'utilizzare quei 209 miliardi che sono l'oggetto di un indebitamento ma anche di un investimento per i prossimi messi in Italia".

Per l'ex presidente della Toscana e commissario del Pd in Umbria Enrico Rossi siamo di fronte al ko della politica: "Draghi tenterà di formare un governo sostenuto da uno schieramento ampio di forze. Vedremo con quale maggioranza. Sarà un governo istituzionale e tecnico per affrontare la fase sicuramente più delicata nella vita del Paese, dopo quella del dopoguerra. È di fatto la sconfitta della politica. Lo stesso Mattarella parla di un governo non identificato in nessuna formula politica. Ed è un obiettivo che Renzi ha perseguito da più di un mese a questa parte, facendo perdere tempo e prendendo in giro le altre forze politiche. Il pensiero corre ad un altro governo tecnico, a Monti e a quell’esperienza per la quale il Pd dette molto e pagò molto nelle urne. Ora deve essere chiaro che rilancio economico e giustizia sociale sono strettamente collegati, sia perché i ceti popolari sono quelli che stanno maggiormente soffrendo, sia perché senza equità sarebbe la stessa democrazia ad entrare in crisi. Per questo l'asse tra il Pd, Leu e M5stelle deve restare strategico e deve rafforzarsi in questa fase nuova".

Chiede di stringere i tempi anche Simona Bonafè, europarlamentare del Pd e segretaria dem toscana: "Ora tutti con Draghi, ha un altissimo profilo, autorevolezza.. ha dettato una stagione economica europea...". E puntualizza: "Il presidente Mattarella anche in questa occasione ha dimostrato di essere il punto di riferimento per il nostro Paese e i cittadini. Dobbiamo accogliere il suo appello di ridare vita al piu' presto a un governo, urgenza dettata dal momento di emergenza che stiamo vivendo. Il nostro partito ha dimostrato grande senso di responsabilita' e saremo capaci anche questa volta di mettere al primo posto l'interesse collettivo dicendo si' ad un nuovo governo di Mario Draghi e continuando a portare avanti la nostra azione politica. Le tante questioni aperte, problemi, ma anche occasioni di rilancio, necessitano il prima possibile di un interlocutore governativo, a partire dal tema del Recovery fund".

Rimpiange Conte e teme altri "sgambetti di Renzi" la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Irene Galletti: "Con Giuseppe Conte l'Italia aveva una guida autorevole. Un premier stimato e perfettamente in grado di trattare con l'Unione europea. Poi Renzi ha fatto precipitare il paese nel buio. Non c'e' da stupirsi: da quando e' in politica ha sempre fatto questo giochino, al solo scopo di eliminare i suoi avversari. Stavolta è toccato a Conte, chi sarà il prossimo? Magari proprio lo stesso Draghi, che nel suo primo intervento ha detto di confidare nella responsabilita' del Parlamento". "Mi permetto di suggerire al premier incaricato- aggiunge- di stare attento agli sgambetti del leader di Italia viva. Perché' il lupo, ormai è evidente, il vizio non lo perde mai".

Italia Viva, fa sapere, l'ex sottosegretario all'Istruzione e deputato fiorentino Gabriele Toccafondi ha grande fiducia in Draghi con un sostegno pieno e convinto: "Sei mesi fa Mario Draghi parlando di speranza, saggezza, voglia di costruire, giovani ed educazione, aveva capito quelle che sono le priorità di un paese che ha e avrà tante sfide da affrontare" scrive su facebook Toccafondi ricordando la presenza di Draghi all'edizione 2020 del Meeting di Rimini, consueto appuntamento nazionale di Comunione e Liberazione. Toccafondi in quell'occasione evidenziò le parole di Draghi: "La società nel suo complesso non può accettare un mondo senza speranza. (...) Ora è il momento della saggezza nella scelta del futuro che vogliamo costruire”. 

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