ELEZIONI COMUNALI / I Cinque Stelle: «Sicurezza al primo posto. Pure a Firenze»

Bonafede (M5S), un anno da Guardasigilli e la volata a De Blasi: «Una grande sfida»

Alfonso  Bonafede (Imagoeconomica)

Alfonso Bonafede (Imagoeconomica)

Firenze, 25 maggio 2019 - Un anno da ministro, Alfonso Bonafede, il guardasigilli dei 5 stelle, è fiero della cittadinanza adottiva guadagnata nei 25 anni vissuti in riva d’Arno.

Ministro, il risultato di cui è più orgoglioso?

«La legge spazzacorrotti, chi viene condannato per corruzione adesso va in carcere perchè il reato è stato equiparato ai reati più gravi come terrorismo e mafia».

Roberto De Blasi, candidato dei Cinque Stelle a Firenze
Roberto De Blasi, candidato dei Cinque Stelle a Firenze

Ma ‘chi sbaglia paga’ vale anche per la microcriminalità?

«A proposito di certezza della pena vorrei ricordare che il mio primo atto da ministro è stato bloccare la legge svuotacarceri del Pd. Poi mi sono concentrato sulla corruzione e sui reati più gravi. E il Parlamento sta approvando (ora è al Senato), la norma che nega il giudizio abbreviato, e quindi gli sconti di pena, per i reati più gravi. Come il femminicidio».

Tornando alla microcriminalità...

«Nella spazzacorrotti abbiamo introdotto anche lo stop alla prescrizione che spesso riguarda i reati minori cioè la microcriminalità. E’ una norma già approvata, che sarà in vigore dal 2020».

E il decreto sicurezza?

«Prevede inasprimenti di pena per molti reati. Non abbiamo la bacchetta magica, ma il prossimo step sarà sull’inasprimento delle pene per gli spacciatori. Ci lavorerò nei prossimi sei mesi. Anche se la nostra priorità assoluta, è la riforma del processo civile e penale, dimezzeremo i tempi. La giustizia è efficace solo se è tempestiva».

Il prefetto ha istituito 17 ‘zone rosse’, che ne pensa?

«Rispetto le istituzioni. Vedremo se questa decisione avrà effetti sulla sicurezza in città. Spero di sì».

Firenze non è una città sicura?

«Mi limito a constatare che dopo 25 anni di vita fiorentina ho una percezione differente della sicurezza in città. Prima mi sentivo tranquillo ovunque, ora non è più così».

Una ‘colpa’ solo fiorentina?

«Sicurezza e giustizia, sia a livello nazionale che locale, sono state sinora relegate all’ultima pagina dell’agenda della politica. Tant’è che noi stiamo cambiando completamente rotta. Ci tengo a dire che ho sempre rispettato la tradizione di centrosinistra di Firenze, ma di quella tradizione nell’attuale Pd non è rimasto nulla».

Giudizio senza appello.

«Su battaglie fondamentali come la prescrizione il centrosinistra ha fatto finta di essere in contrasto con Berlusconi, ma il Pd ci ha votato contro insieme a FI. E ha votato contro la nostra legge sul voto di scambio politico mafioso, sul reddito di cittadinanza e ha già detto che voterà contro il salario minimo. Tutte battaglie di sinistra».

I 5stelle locali, però, sembrano un po’ più confusi, di tre elette in consiglio comunale ne è rimasta solo una...

«In alcune città abbiamo fatto più fatica a trovare compattezza. E abbiamo preso atto di due defezioni. Una mancanza di rispetto verso i cittadini. Dovevano dimettersi. Ma Roberto De Blasi rappresenta la nuova sfida, con una lista più compatta e insieme più aperta a professionalità e competenza. Lavorando affiniamo gli strumenti».

Perché votare 5 stelle?

«Per sentirsi protagonisti in città, rivendicando il diritto alla partecipazione. Magari per evitare scempi come in piazza Stazione dove ora Nardella vuole togliere i pali messi qualche mese fa. Le grandi opere si pensano con le professionalità giuste. E poi il M5s a differenza del Pd, non tratterà mai gli elettori come pacchetti di voti. Il Pd alle Politiche ha candidato all’unanominale un ex di Forza Italia come Toccafondi. Ha trattato Firenze come un pacchetto di voti certi. E questo non è rispetto».

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