Ceccardi (Lega): "Draghi è la scelta giusta"

"La nostra scelta di appoggiare Draghi è fatta nell'interesse del Paese, i nostri elettori hanno capito: sono convinta che guadagneremo consensi" dice l'europarlamentare del Carroccio

Susanna Ceccardi (foto tratta da profilo FB)

Susanna Ceccardi (foto tratta da profilo FB)

Firenze, 9 febbraio 2021 - A poche ore dal termine del secondo giro di consultazioni del presidente incaricato Mario Draghi, abbiamo chiesto all'Europarlamentare della Lega, e candidata del Centrodestra alle scorse elezioni regionali, di settembre, Susanna Ceccardi, di spiegarci le ragioni del sostegno all'ex presidente della BCE e gli umori della 'base' leghista.

Molti si aspettavano che Salvini dicesse no a Draghi invece c'è stata un'apertura che ha anche scompaginato in maniera inattesa gli equilibri del panorama politico italiano. Che sta succedendo?

Chiariamo subito che io non mi sono mai ritenuta un'anti europeista. Ricordo che le nostre radici  sono europee da millenni. E' chiaro che noi della Lega vogliamo in certi casi correggere alcune posizioni che ha tenuto l'UE. Ma è per migliorare la nostra Europa, non per distruggerla. In questo quadro le critiche e le obiezioni ritengo siano e siano state una cosa utile e ragionevoli. Nel merito, possiamo dire tranquillamente che  la politica  di Mario Draghi, anche quando era a capo della BCE, sta in una linea che ha favorito il nostro Paese. Non a caso lui,  che certo non è tacciabile di euro scetticismo, è entrato spesso  in contrasto con le politiche di altri Paesi europei come la Germania o i cosiddetti Paesi Frugali. Quindi a nostro parere, Mattarella ha fatto una scelta di qualità e di alto profilo.  E noi, al di là di qualsiasi considerazione di convenienza partitica, per il bene del Paese, abbiamo dato  la nostra disponibilità piena. Una disponibilità,  non a prescindere, ma sui temi. Cii confronteremo e vedremo. Senza preclusioni

Cambierà questa scelta anche la vostra collocazione in Europa rispetto ad esempio alla maggioranza che oggi sorregge Ursula Von der Leyen?

Io in Europa sono membro titolare in commissione Esteri. Da sempre seguiamo una linea atlantista, fermamente.  Io tra l'altro sono membro in particolare nella delegazione USA/Israele  e anche lì la nostra linea  è fortemente filo atlantica, con la mia massima adesione. Su questo c'è una convergenza piena. Per quanto riguarda altre politiche, posso dire che noi ovviamente  non ci snatureremo, non lo abbiamo mai fatto. Ma, soprattutto in un momento di difficoltà comuni come questo, ci possono  essere   elementi di convergenza. Ognuno in un momento così difficile deve rinunciare a qualcosa di proprio per andare incontro all'altro. 

A proposito di rinunciare, non c'è il rischio di una spaccatura interna ala partito, o che una parte del vostro elettorato non capisca e vi abbandoni, magari per seguire Giorgia Meloni?  

Lo scorso venerdì abbiamo avuto la segreteria politica nazionale, e in quella occasione,  tutti, ma  proprio tutti, hanno dato mandato pieno a Salvini. Dunque l'unità del partito è fuori discussione. Sugli elettori, è vero che magari all'inizio qualcuno potesse essere spaesato, in tanti mi hanno scritto. Ma in questi ultimi giorni, da quando il nostro Segretario ha aperto a Draghi, molti si sono convinti che fosse la scelta giusta. Abbiamo un sostegno che è molto alto, e sono certa che guadagneremo consensi per una scelta che è fatta, come è chiaro, nell'interesse del Paese e non del Partito 

DOMENICO GUARINO

 

 

 

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