Lega, a cena con Salvini. "Ma non ci sarà il nome del candidato". Attacco alle 'Sardine'

Intervista al commissario della Lega per la Toscana, Belotti

Daniele Belotti

Daniele Belotti

Firenze, 26 novembre 2019 - Più che sardine, “questi sono solo dei pescisega” commenta Daniele Belotti, innamorato folle dell’Atalanta, tanto da scrivere ben tre libri sulla squadra bergamasca, ex curvaiolo, chi lo conosce dice che solo a sentire parlare della Dea gli si illuminano gli occhi. Ora fa il parlamentare e il commissario della Lega in Toscana, lui bergamasco, mandato dal “capitano” Salvini per tentare di conquistare il governo regionale. Ma nel frattempo dovrà prima fare i conti con il banco delle Sardine che questo sabato a quanto pare è pronto ad invadere piazza della Repubblica a Firenze, proprio nello stesso giorno in cui verrà nel capoluogo toscano, Matteo Salvini, per cenare insieme a oltre mille persone al Tuscany Hall e lanciare la campagna elettorale di primavera.

Chi si aspettava ufficialità sul candidato presidente del centrodestra rimarrà deluso, perché non ci sarà, Sul fronte opposto, su Eugenio Giani, aspirante governatore toscano del Pd e alleati, Belotti, ammette che “si tratta di un nome importante, molto radicato sul territorio. Diciamo che ci preoccupa”. Nel frattempo però sempre sabato a Firenze si faranno vedere per la prima volta anche le Sardine, le registrazione su Facebook solo oltre 47.000, non mancheranno inoltre le triglie livornesi, rosse e determinate.

Onorevole Belotti, ormai è certo, dove c’è Salvini spuntano le Sardine.

Per noi non è un problema, si tratta di un movimento di opposizione un leader pronto a tornare al governo, evidentemente è temuto perché potrebbe vincere le elezioni. Il paradosso delle Sardine è proprio questo, manifestano per la libertà poi però l’unica loro motivazione è di impedire che democraticamente la Lega insieme al centrodestra vadano al governo.

E’ normale che si vada in piazza per impedire che un partito vinca le elezioni, se tutto si svolge pacificamente che problema c’è. In fin dei conti anche questa è democrazia.

Per bisogna dire che questa è gente che non va in piazza per proporre qualcosa, il loro collante è solo la contrarietà a Salvini. Quindi, più che Sardine per me sono dei pescisega. Care Sardine - pescisega, il vostro è un paradosso, ve ne rendete conto? Realtà come l’Emilia, la Toscana o l’Umbria, dove la sinistra aveva percentuali bulgare, ora gli elettori votano la Lega, mi spiegate perché prima erano un modello di democrazia e ora questi sono diventati dei pericolosi razzisti, nazisti e xenofobi?

Polemica politica a parte, ad un bergamasco come lei le sardine fritte piacciono?

Bah, assolutamente sì. Anzi le dico di più…

Prego…

Pensavamo di metterle anche nel menù della cena di sabato sera con Salvini al Tuscany hall, ma abbiamo preferito non dare a questa gente la soddisfazione di fargli pubblicità.

Peccato sarebbe stato divertente. Salvini però sui social ha fatto vedere un bel gatto che si lecca i baffi guardando le sardine.

Ma sì. Loro fanno manifesti ironici, talvolta per la verità molto pesanti, dall’altra parte si risponde con l’ironia, finché si va avanti così nessun problema.

Onorevole, l’impressione però è che il movimento delle Sardine è come se vi avesse colto di sorpresa, secondo potrebbe esserci la regia di qualche partito politico?

Di spontaneo io vedo poco. C’è da dire però che con questo movimento a sinistra i partiti che ne fanno parte vengono completamente delegittimati. Semplicemente perché questi numeri in piazza con le bandiere di partito non li avrebbero mai fatti, però coloro che legittimamente vanno in piazza, fanno riferimento alla sinistra e qualche grillino. Non mi pare che spostino voti, piuttosto la loro è una manifestazione di paura di perdere i voti è questo che li muove.

Veramente le Sardine dicono che la loro è una protesta contro il clima di paura e di odio per colpa di Salvini, ce l’hanno con il populismo e il sovranismo, ce l’hanno con la Lega perché nelle piazze va a braccetto con l’estrema destra di Casa Pound o di Forza Nuova.

Io vengo da Bergamo dove già negli anni novanta governava la Lega, la Lombardia è a guida leghista dal 2000, quindi ormai siamo arrivati a quasi vent’anni consecutivi, chiedo: un abitante di Massa o di La Spezia, dove governa il centrodestra con Toti, per caso ha delle differenze di libertà e di democrazia? Chi abita a Piacenza, andando nel lodigiano, vede qualcosa di diverso attraversando il Po? Cioè non mi sembra che ci sia il terrore in Lombardia o in Liguria, in Veneto, e la libertà assoluta in Emilia Romagna e in Toscana. Anzi. Forse in queste regioni c’è una oppressione di un sistema legato al partito, che impedisce a taluni di poter lavorare liberamente. Perché se non ha la tessera in tasca di un determinato partito è dura. Ma andate in Lombardia o in Veneto a chiedere se qualcuno sta male ed è oppresso da un regime totalitario o xenofobo. Ma siamo seri.

Senta onorevole Belotti, sabato Salvini arriva a Firenze per annunciare il nome del vostro candidato alla presidenza della Toscana?

Con grande probabilità Salvini non verrà a dire il nome, darà il via alla nostra campagna elettorale, che sarà a tappeto fino a quando non si vota, speriamo che possa dire anche il nome del nostro candidato governatori. Se non fosse così, non sarebbe un problema perché è meglio aspettare qualche giorno per fare le cose per bene.

Avete delle idee, ci sono nomi più caldi

Abbiamo una rosa di nomi, ovviamente devono essere vagliati anche dagli alleati. In questo momento però la nostra priorità è trovare il candidato presidente della Calabria perché si vota il 26 gennaio prossimo.

Per la Toscana, in pole c’è sempre il sindaco di Grosseto, Vivarelli Colonna?

Non posso dirlo

Il vostro candidato sarà un uomo o una donna?

Sicuramente non sarà un transgender (ride n.d.r)

Nel centro sinistra pare ormai fatta per Eugenio Giani. E’un candidato che vi preoccupa?

Beh, si tratta di un nome importante, molto radicato sul territorio. Diciamo che ci preoccupa, però ci dà uno stimolo in più, siamo consapevoli che non sarà una partita facile.

La Lega è pronta a questa campagna elettorale?

Sono i numeri a dire che siamo pronti, la Lega in Toscana in un solo anno è passata da 39 sezioni a 120.

Mi faccia capire però onorevole, la Lega parla tanto di identità poi manda un bergamasco come lei a guidare il partito in Toscana.

Noi stiamo facendo una transizione tra la vecchia Lega Nord e la Lega Salvini Premier, sono state commissariate tutte le segreterie regionali e sono state mandate a gestire questo periodo di transizione persone da fuori regione, a me è toccata la Toscana. E’ una scelta legata all’esperienza.

Ci può anticipare i punti forti sui quali punterete nella campagna elettorale toscana?

Stiamo ultimando il nostro programma, che presenteremo nelle prossime settimane. Ovviamente punteremo moltissimo sulla sanità, in Toscana è ormai allo sfascio, su una gestione dei rifiuti da medioevo, tra l’altro io ho fatto anche l’assessore rifiuti in Lombardia, magari qualche consiglio posso darlo, perché non si può pensare di avere le discariche nel 2020, i rifiuti sono una risorsa e vanno trattati come tali, bisogna fare degli impianti ad hoc, naturalmente ed è ciò che faremo in caso di governo della regione, altro punto forte sarà la sicurezza e immigrazione, su questo punto la sinistra toscana è sempre stata molto molle e irresponsabile e ultimo, ma non ultimo, le infrastrutture.

Tornando alla cena di sabato, escluse le sardine, il menù immaginiamo che sia toscano doc.

Sarà un evento storico con oltre 1200 persone è la prima volta in Toscana. Chi verrà mangerà rigorosamente piatti toscani e chilometro zero, non porterò io la polenta…

In Toscana poi c’è la polenta…

Lo so ed è anche molto buona, come quella che fanno nelle mie parti. Tranquilli, ci sarà solo cucina toscana, naturalmente non ci saranno il cous cous o il kebab.

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