Ballottaggi, ko storico del Pd, la Toscana vira a destra. Rossi: "E' una disfatta"

Massa, Siena e Pisa, tre roccaforti, cambiano colore e abbandonano il centrosinistra

Enrico Rossi, presidente della Regione

Enrico Rossi, presidente della Regione

Firenze, 25 giugno 2018 - Il giorno dopo la Toscana si sveglia con una geografia politica completamente cambiata. I ballottaggi hanno dato dei verdetti inimmaginabili cinque anni fa. Eppure Massa, Siena e Pisa passano tutte e tre al centrodestra. Un "cappotto" clamoroso per la Lega, una vittoria che riempie le pagine dei giornali e quelle dei siti web di tutta Italia. Per il Pd, una disfatta epocale che scatena commenti e reazioni.

A Siena soprattutto il cambio di rotta è particolarmente simbolico, dopo gli anni difficili del caso Monte dei Paschi. Ma anche a Pisa, che fa i conti con un problema-sicurezza molto grave in città. Massa aveva in qualche modo preannunciato il cambiamento nei giorni scorsi, quando al comizio di Salvini a sostegno dell'adesso sindaco Persiani si sono presentati in migliaia.

Scene mai viste a queste latitudini e in questa regione. Nel Pd dunque parte il confronto. Comincia il presidente della Regione Enrico Rossi.

"Sostanzialmente - scrive su Facebook - una disfatta. Nella regioni una volta “rosse”, in modo particolare. Laddove il Pd era più forte più la sinistra perde e LeU non svolge nessun ruolo di recupero. È necessario un nuovo inizio, basato sull’unita, sulla ricomposizione e sulla responsabilità. La sinistra si è sciolta e va ricomposta. La sinistra deve riunificarsi, mettendo insieme uomini e donne di sinistra, la loro cultura e la loro passione".

Il sindaco di Firenze Dario Nardella mette nel mirino l'attuale gruppo dirigente del Pd, "che ha fallito ancora". Sempre restando a Firenze, l'ex assessore comunale alla mobilità (giunta Renzi), Massimo Mattei scrive un post di fuoco e chiede al gruppo dirigente regionale del pd di dimettersi.

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Chi ha già scardinato un feudo rosso, ovvero il sindaco grillino di Livorno Filippo Nogarin, parla di un Pd " che da tempo, almeno 4 anni, ha smesso di fare gli interessi delle persone e ha cominciato a fare solo quelli dei gruppi di interesse. Ha preferito tutelare le banche, invece dei risparmi dei cittadini. Ha aperto le porte alle privatizzazioni dei servizi essenziali, acqua e rifiuti in testa. Ha smesso di intercettare e canalizzare il malcontento dell’ormai ex classe operaia". 

Dall'altra parte c'è il centrodestra, che vede trionfare un progetto perseguito per anni. "Mi mandino ovunque, sono pronta anche a sconfiggere i comunisti in Corea del Nord", dice Susanna Ceccardi, volto giovane della Lega, sindaco di Cascina, città da cui è partito quel laboratorio politico che come un'onda stra travolgendo tutto. Potrebbe essere lei la candidata per le prossime elezioni regionali, nel 2020. 

Intanto i sindaci cominciano a lavorare. E prendono possesso dei palazzi comunali. Sono attesi alla prova del nove: dovranno, per quello che è di loro competenza, migliorare la vita dei loro cittadini. E soprattutto la sicurezza, uno dei temi su cui il centrosinistra è caduto in Toscana. Secondo un sondaggio Demopolis-La Nazione, svolto alcuni giorni fa, due toscani su tre non si sentono sicuri nelle loro città. 

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