"25 aprile? Non ci vado". Bufera su Bocci

Il candidato di centrodestra: «Liturgia ideologica». L’attacco del centrosinistra

Ubaldo Bocci, candidato a sindaco di Firenze per il centrodestra

Ubaldo Bocci, candidato a sindaco di Firenze per il centrodestra

di PAOLA FICHERA

Firenze, 18 aprile 2019 - «Non andrò al corteo del 25 aprile». Il candidato sindaco del centrodestra Ubaldo Bocci passa all’offensiva pesante. «Purtroppo quella che dovrebbe essere una celebrazione condivisa sul momento fondativo dell’Italia democratica – spiega – da tempo si è trasformata in una liturgia ideologica, divisiva, di cui si è appropriata solo una parte politica, peraltro riducendo a un colore unico un fenomeno complesso e plurale come la Resistenza. Preferisco partecipare a un’iniziativa che coinvolge il disagio sociale. Preferisco stare con la testa nel 2019 e nei problemi del 2019, piuttosto che imprigionato nel Novecento».

Apriti cielo! La città medaglia d’oro della Resistenza, da decenni a trazione centrosinistra, insorge. L’avversario diretto, il sindaco Nardella non commenta. «Parlerò in piazza il 25 aprile». Per lui chiosa il segretario cittadino, candidato in consiglio comunale, Massimiliano Piccioli: «E’ un ex militante missino, non mi stupisco. Anche qui la Lega ha buttato giu’ la maschera. Sono questi, i leghisti a trazione missina».

Il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani è lapidario: «Si dovrebbe vergognare. Dovrebbe dirlo in faccia a tutti i toscani che il 25 aprile hanno perso un congiunto, hanno vissuto il ricordo di quello che è stata l’oppressione nazifascista». Non si stupisce nemmeno la segretaria regionale, l’europarlamentare, ricandidata a Bruxelles, Simona Bonafè: «Perfetto stile salviniano». E aggiunge: «Pretestuoso l’argomento di voler passare con i deboli proprio quella data, come a metterli in contrapposizione con la celebrazione della libertà». E sono solo alcuni dei commenti che si sono rovesciati sulla testa di Bocci.

Lui però va avanti per la sua strada. Ieri dai microfoni di Lady Radio ha sparato a zero. A cominciare dalle case popolari: «Sono favorevole al nuovo stadio della Fiorentina, però credo debba esserci un ritorno diretto per la città – attacca – non deve essere soltanto un ‘regalo’ a chi vuole costruirlo ma ci deve essere anche un ritorno alla città. Sono rimasto scioccato nel vedere certe case popolari e secondo me in una parte del progetto legato al nuovo stadio ci starebbero bene anche delle belle case popolari, dignitose». Tant’è che dopo il giro in via Canova e via Accademia del Cimento ha deciso di fare lì il pranzo pasquale.

Netta la linea contro le occupazioni abusive: «Il problema neanche si pone: non solo nessuno occupa niente, ma noi ci preoccuperemo che chi occupa venga messo nelle condizioni di andare via». Ce n’è anche per la moschea a Firenze: «solo in cambio di una chiesa cristiana nei Paesi dell’area islamica».

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