Firenze, 17 dicembre 2013 - Com'era {{WIKILINK}}Matteo Renzi{{/WIKILINK}} da piccolo? Se mai vi siete posti questa domanda il settimanale "Oggi" ha raccolto alcune testimonianze che vi aiuteranno a farvi un'idea. A raccontare il piccolo Renzi Federica Morandi, compagna di banco delle elementari e oggi presidente del Consiglio comunale di Rignano, il suo ex capo scout, Roberto Cociancich, poi presidente nazionale dell'Agesci e oggi senatore del Pd, e monsignor Giovanni Sassolini, ex parroco di Rignano sull'Arno.

"Era il più sveglio già da bambino", racconta Federica Morandi. "Matteo ha doti da leader. Lo vedremo crescere", scriveva negli Anni '90 Cociancich nella sua relazione sul giovane scout. "Era molto devoto. Fin da piccolo era abituato a coordinare i suoi coetanei: era lui che spiegava a tutti come e cosa dovevano fare. E se c'era lui, io ero tranquillo che tutto sarebbe stato a posto. Insomma, era già un piccolo manager", racconta il parroco di allora di Rignano sull'Arno, dove Renzi è cresciuto con babbo Tiziano, mamma Laura e i tre fratelli.

A svelare i retroscena dell'infanzia di Renzi l'articolo pubblicato sul settimanale Oggi racconta un ragazzino così sveglio da saltare la prima elementare per finire direttamente in seconda, appassionato di calcio e chierichetto affidabile e stimato. Fin da ragazzino non amava perdere, tanto che quando scendeva sul campo di calcio capitava che si portasse via il pallone perché non gli andava bene come erano state fatte le squadre. Unico neo del brillante futuro segretario, il fatto che pare avesse più voglia di dirigere che di fare: i suoi compagni scout l'avevano soprannominato "MatTeoria" riferendosi alla spigliatezza di Renzi nell'organizzare e nel dare disposizioni, salvo poi scansare la faticosa messa in pratica.