Firenze, 12 dicembre 2013 - Maurizio Landini, segretario generale della Fiom-Cgil, è oggi a Firenze all'inaugurazione di una mostra fotografica sulla Fiom alla biblioteca delle Oblate. Presente all'iniziativa anche il sindaco Matteo Renzi, neoeletto segretario nazionale del Pd, con il quale si è instaurato una sorta di dialogo. ''Per ora ho visto dei titoli - ha affermato il leader Fiom -. Spero che si possa fare una discussione perché nel merito o sono stato disattento o non ho capito a modo tutto quello che viene proposto''. Questo quanto affermato dal segretario generale della Fiom-Cgil sul programma di lavoro del segretario eletto del Pd. ''Il problema - ha aggiunto Landini - è soprattutto cambiare le politiche di questo Governo che ad oggi non sta affrontando i problemi del lavoro. Abbiamo incontrato oggi il Governo, abbiamo manifestato per chiedere un cambiamento radicale delle politiche industriali, per rimettere al centro di questo paese il lavoro e, penso che questo sia l'obiettivo che ognuno di noi ha davanti, tanto più per una persona come lui, Renzi, che è stata eletta in questo modo molto convincente dal suo punto di vista''.

''Non c'è una legge sulla rappresentanza: se Renzi vuol fare una cosa che consenta ai lavoratori di cambiare sindacato, allora faccia una legge sulla rappresentanza'': ha affermato sempre Landini. ''Io valuto il fatto che Renzi è stato eletto segretario del Pd - ha spiegato Landini - con un risultato straordinario dal suo punto di vista proprio perché la gente, almeno quelli che sono andati a votare, gli elettori del Pd, vedono in lui, il soggetto che può portare cambiamento in questo paese. C'è domanda di cambiamento. Io penso che anche il sindacato debba cambiare. Renzi per riformare il Pd ha usato il voto democratico delle persone. Io vorrei fargli osservare che i lavoratori e le lavoratrici non hanno il diritto di votare i propri contratti, i propri accordi''.

Cogliendo la palla al balzo Matteo Renzi intervenendo durante la presentazione ha affermato: ''Sono profondamente d'accordo con Landini: a mio giudizio è vero ciò che Maurizio ha detto circa la necessità di garantire, attraverso una legge sulla rappresentanza sindacale, la possibilità per il lavoratore di scegliere il proprio rappresentante e avere una più efficace presenza dentro l'azienda''. 

''Non voglio eliminare i diritti per chi li ha, vorrei che ci fossero per chi non li ha'': ha detto Matteo Renzi. ''C'è una responsabilità atroce della politica - ha spiegato Renzi - ma significativa anche di una parte del sindacato nel non capire che chi è rimasto fuori da questa fascia di diritti sono gli esclusi dalla società di oggi, chi non ha le garanzie che derivano dagli ammortizzatori sociali, e al mondo dei precari in cui il centrosinistra iniziò con la legge del '97 un percorso che poi si è interrotto. Si può discutere se fosse o meno efficace, ma quel discorso doveva contenere una riforma del welfare per garantire a chi andava ad affrontare scenari di flessibilità un diverso sistema di garanzie''.

''Per venire a Firenze Landini ha fatto pace con Marchionne, lui sa che io sono per la polemica contro Marchionne e lui è a favore'': ha scherzato il sindaco di Firenze nel corso della presentazione.

Il leader Fiom ha anche parlato della protesta dei forconi di questi giorni affermando: ''Il problema non è semplicemente capire chi c'è a capo dei forconi, ma è soprattutto capire perché le persone vogliano manifestare''. ''Poi ci vuole attenzione - ha aggiunto - a come è composto il movimento. Io sono abituato che quando vado in piazza ho una piattaforma, delle richieste, delle proposte e le dico con chiarezza. Io lì non ho capito bene, perché se lo slogan è 'meno tasse, via tutti', vorrei capire meglio''.

In più, ha proseguito Landini, ''se in alcuni casi la controparte diventano le sedi delle Camere del Lavoro, trovo anche questa una cosa un po' inquietante. Non vorrei che con un disagio vero, che tra le persone c'è, ci fosse anche qualcuno che per ragioni diverse cerca di strumentalizzarlo. Io sono per difendere il diritto di tutti a manifestare, che è un diritto democratico, e penso che se il governo vuole davvero la fiducia del Paese, non del Parlamento, deve rispondere alle domande di cambiamento della politica e delle scelte economiche''.

Matteo Renzi, invece, parlando della crescita ''del disagio sociale'' ha commentato: ''Non ho mai visto un leader di una protesta che va via in Jaguar...''.