Firenze, 15 febbraio 2013 - E' praticamente già senatore: con il Porcellum,  essendo quarto nella lista dei candidati al Senato per il Pdl in Toscana, Riccardo Mazzoni è come fosse già eletto. Ma Mazzoni è prima di tutto un giornalista: caporedattore de La Nazione, vice-direttore di Quotidiano Nazionale; direttore dal 2002 al 2008 de Il Giornale della Toscana. Poi, la candidatura con il Popolo della Libertà e l'elezione alla Camera. Oggi, invece, è tra i candidati dello stesso schieramento al Senato. E negli studi tv della nostra redazione è stato il protagonista della seconda videochat con i toscani in lizza per il Parlamento alle politiche del 24 e il 25 febbraio.

Stefano Cecchi e Pino Di Blasio sono partiti con le domande a Mazzoni proprio da questo passaggio dalla Camera a quasi senatore. Pensa che il Senato sarà più decisivo nella prossima legislatura?

Sicuramente l'attività parlamentare sarà più gratificante al Senato. A dir la verità, ero sicuro di esser ricandidato alla Camera; ma subito dopo aver firmato a Roma davanti al notaio la mia candidatura a Montecitorio sono stato richiamato lo stesso giorno per firmare quella al Senato.

SULL'ENTRATA IN SCENA DI MONTI - Monti è entrato a gamba tesa nell'agone elettorale. Una candidatura affrettata la sua, sarebbe stato chiamato a fare da riserva alla Repubblica in un momento di crisi. La sua entrata in scena da protagonista porta ancora più frammentazione nel panorama politico. Da questo punto di vista nel 2008 sembrò che ci fosse stata una svolta. Ma viviamo in un paese condannato alla frammentazione. Avere un terzo polo non ha mai fatto bene al paese. Così come non fa bene che Obama dica di votare Monti. Monti avrebbe dovuto fare da garante, placare i mercati, mentre poi alla fine li ha placati Draghi e la Bce. Dopo un anno di governo Monti gli indici economici sono negativi, i consumi sono crollati del 56%, il debito pubblico è sopra i 2 mila miliardi di euro. Farei una domanda a Monti: perché nonostante i tagli, la spesa pubblica è aumentata? 

SE BERLUSCONI FOSSE RIMASTO AL GOVERNO AVREBBE POTUTO FARE MEGLIO? - Se non ci fosse stata la defezione di Fini, probabilmente noi avremmo finito la legislatura. Un aspetto positivo del Porcellum è che garantisce una maggioranza bulgara a chi vince. Ricordo che nel giugno 2011 rapporti dell'Ocse e di altri organismi internazionali lodavano il governo Berlusconi. Il problema è scoppiato quando la Deutsche Bank ha messo sul mercato i titoli di Stato italiani e spagnoli. Nel giro di pochi mesi è successo un cataclisma e adesso abbiamo il Pil in caduta, stiamo meglio solo di Grecia, Portogallo, Cipro. Sono gli Stati Uniti e la Germania a insistere su Monti.

BERLUSCONI SCREDITA L'ITALIA ALL'ESTERO? - Dire che le barzellette di Berlusconi gettano discredito sull'Italia all'estero è una barzelletta. In realtà quello che spaventa la Germania e la Francia è il rapporto che Berlusconi aveva con Putin o con Gheddafi. L'interesse nazionale non lo considera nessuno. Anche sul caso Finmeccanica, abbiamo perso una commessa in India per di 560 milioni di dollari. Il giorno dopo Hollande era già li con alcuni imprenditori francesi per prendere appalti. Non difendiamo la corruzione ma non c'è molta differenza tra lobbismo e tangentismo. Enrico Mattei quanto sarebbe durato con la magistratura di oggi?

SULLO SPREAD - Il problema è che l'Europa deve cambiare rotta: c'è una moneta unica senza un governo. Il Giappone, per esempio, è molto più inguaiato di noi ma non ha problemi di spread. Tra l'altro l'euro si rafforzerà ancora con il Fiscal Compact. E' una ghigliottina da 45 miliardi l'anno. In un momento di crisi come questo è una follia. E' stato varato quando si credeva l'eurozona continuasse a crescere a un ritmo del 3%. Oggi sappiamo che non è stato così. In Grecia si assiste all'assalto dei supermercati e l'Europa è in recessione.
L'Italia è ancora una democrazia? Berlusconi si è ritirato per un anno, il Pdl è calato nei sondaggi. Berlusconi è tornato, e il Pdl ha riconquistato consenso. Vuol dire che il 20% degli italiani crede in Berlusconi. Berlusconi ha diritto di guidare il Pdl? Finché non ci sarà un ricambio dall'altra parte e resteranno i comunisti, di qua ci sarà Berlusconi. Se avesse vinto le primarie Renzi sarebbe stato diverso. 

LE BATTUTE DI BERLUSCONI ALL'IMPIEGATA DELLA GREEN POWER - Frequento Palazzo Grazioli di giorno. E posso dire che tutte le donne che conoscono Berlusconi, nutrono una profonda venerazione nei suoi confronti. Dicono che le tratta da principesse. Berlusconi è fatto così. Non penso che si possa cambiare un uomo di 75 anni. 

SULLA CORRUZIONE DELLA CLASSE POLITICA - Sono garantista da sempre. Il problema è che in Italia non c'è una magistratura normale. Ci vorrebbe una riforma della giustizia, ma nessuno ci è ancora riuscito. Siamo tutti d'accordo che le liste debbano essere pulite, ma non accetto che sia un magistrato con un avviso di garanzia a estromettere un candidato. Sono nemico del giustizialismo. La differenza tra la corruzione ai tempi della Prima Repubblica e quella odierna è che allora la magistratura fu molto strabica e colpì solo quello che in quel tempo era il centro-sinistra, mentre chiuse un occhio sul PCI e sul fiume di finanziamenti che arrivavano da Mosca. Tangentopoli coinvolgeva i partiti, la corruzione di oggi avviene a livello individuale. Sono episodi che devono essere colpiti duramente. In questo senso mi sono impegnato con il Pdl per dimezzare lo stipendio dei nostri parlamentari. E' bene ricordare che ci sono anche politici non corrotti.

QUALE SARA' LO SCENARIO DOPO LE ELEZIONI - Sarà molto simile al 2006 con una maggioranza su un filo di lana. La differenza sarà che nel 2006 e nel 2008 vincevano coalizioni che superavano il 40%. Oggi chi vincerà arriverà al 35% ma avrà il 55% per il premio di maggioranza. Penso che avremo di fronte una mezza legislatura come nel 2006. Anche se in questo momento ci sarebbe da ridare fiato alle imprese e da rimettere un po' di soldi nelle tasche degli italiani.