Firenze, 11 gennaio 2012 - Alle radici della nostra moda, ripensando ad un fatto fondamentale: che il vestirsi è espressione della nostra soggettività, desiderio individuale forte e sincero. Il professor Giuseppe De Rita parla solo per dieci minuti durante l’inaugurazione dell’81° Pitti Immagine Uomo a Firenze con oltre mille marchi di moda maschile, e scatta subito l’orgoglio di essere italiani, cittadini di un Paese che ha fatto della bellezza il suo credo nella moda come nell’alimentare, solo per citare due giganti coraggiosi del Made in Italy.

Perchè De Rita ha ricordato la forza rivoluzionaria di don Milani, il genio dei nostri artigiani, l’intraprendenza degli imprenditori pratesi dei tempi d’oro, di «quegli uomini che alla fine degli anni Sessanta avevano la voglia di fare da soli, lavorando 24 ore su 24». E il professore ha fatto riflettere su come si deve gestire il primato dell’offerta, per difedere il valore della soggettività che porta alla creatività e poi alla produzione. Pensieri forti, voglia di riscossa, ambizione di replicare anche in questo 2012 che s’annuncia di crisi nera gli exploit dell’export del 2011 specie nei nuovi paesi stranieri, i più lontani. «E speriamo che dopo il salasso si possa cominciare con la cura ricostituente!», esorta Michele Tronconi, presidente di Sistema Moda Italia che ha parlato insieme a Alberto Pecci presidente del Centro di Firenze per la moda Italiana e Gaetano Marzotto, presidente di Pitti Immagine. «Buon lavoro a tutti e grazie allo staff di Pitti per questa fiera che fa bene a Firenze e al Paese - ha concluso il Sindaco di Firenze Matteo Renzi - perchè quando si produce bellezza anche la crisi non fa più paura».

E fin dalle prime ore ieri, primo giorno del salone internazionale per l’abbigliamento maschile dell’inverno 2012-13, c’è stato molto pubblico negli stand, attratto da un’offerta di fantasia e di qualità, con molti interventi di fatto a mano e quindi di capi unici. Come i giubbotti e i trench di Herno Laminar.progetto di sartorial engineering con Gore-Tex, vanto del presidente di Herno Claudio Marenzi, o come i nuovi Woolrich colorati giallo, arancio, blu royal, verde che Cristina Calori presenta nell’immenso spazio WP Lavori in Corso. Piove ma nessuno si bagna al Tepidarium per la festa di Pirelli PZero perchè la pioggia è caleidoscopica e serve per svelare una collezione che rilegge modernamente l’archivio Pirelli. Da Cantarelli le giacche sono nelle culle della nursery, da Allegri trionfa il montgomery blu doppiato di piuma, Henri Lloyd con Olmes Caretti rilancia il modello anni Sessanta che si chiama Consort, Andrea Incontri reinventa il loden e lo rende modernissimo disegnando per la linea Habsburg di Schneiders.

Harmont & Blaine ripensa al colore dei pittori Futuristi ed esalta una maglieria calda e dei parka da grande freddo. Da Lardini, in mezzo a giacche di alta sartorialità dal peso piuma, spiccano le sciarpe della nuova linea ecosostenibile, ottenute da cashmere purissimo e tinte con erbe e radici. Commozione alla fine della sfilata Rifle, quando è apparsa la foto di Marco Simoncelli, amico e testimonial di Sandro Fratini: grappoli di modelle in jeans e in mezzo l’ancheggiare timido di Cecilia Rodriguez, sorella di Belen. Che ha dato forfait.