Firenze, 14 ottobre 2011 - Le stampe piu' celebri e i modelli simbolo della Maison Emilio Pucci hanno trovato una nuova casa: si trasferiscono nel nuovo archivio a Villa di Granaiolo, dimora toscana di proprieta' della famiglia Pucci, che sarà aperta eccezionalmente domani e dopodomani in occasione de 'Les Journees Particulieres'. Si tratta di un evento che prevede l'apertura al pubblico di alcuni luoghi  simbolo delle Maison di proprietà del gruppo LVMH (Louis Vuitton Moët Hennessy). Ci sono bozzetti, schizzi, cataloghi con stoffe e colori, tavole di tendenza, le stampe più celebri e i modelli simbolo della Maison.

 

Nell'archivio della Villa di Granaiolo ci sono circa 2.000 pezzi, tutti custoditi in armadi d'epoca e catalogati secondo il periodo di appartenenza. Come afferma Laudomia Pucci, erede del Marchese Emilio e vicepresidente della griffe, ''oggi più che mai è necessario trasmettere le radici dell'azienda sopratutto quando si hanno delle radici così importanti. Vorrei che questo luogo diventasse un training center per scuole e istituti, per insegnare ai ragazzi la storia della Maison. Oggi è difficile per i giovani entrare nel mondo del lavoro, quindi credo sia importante favorire le iniziative che mettono in contatto le aziende con i giovani''.

 


L'archivio è suddiviso in quattro spazi espositivi, il cui allestimento è curato da Maria Luisa Frisa. L'ingresso rende omaggio alla collezione Palio del 1957, tema prediletto del Marchese Pucci, con 17 stampe dedicate alle 17 contrade e giacche, tutine, shorts, chemisier e pantaloni con le stampe usate in quel periodo. La Sala Palazzo, dedicata a Palazzo Pucci di Firenze, contiene una selezione di tessuti e colori custoditi in vecchi armadi delle boutique, mentre nella sala successiva ci sono documenti d'epoca e pezzi particolari, come una porta del Palazzo colorata a mano seguendo la stampa Vivara.

 

La visita si conclude nella Sala degli Archivi, una vera esplosione di colori, dove gli armadi custodiscono i pezzi simbolo della storia Pucci: abiti corti e da cocktail, pantaloni con le frange, camicie in twill, crepe e jersey di seta nelle stampe più celebri, abiti delle collezioni Siciliana (1955) e Botticelliana (1959) e anche il completo camicia e shorts Cortina D'Ampezzo (1958). Gli armadi contengono anche pezzi recenti disegnati da Peter Dundas, l'attuale direttore creativo della griffe, e la linea disegnata da Christian Lacroix nel 2003. Nell'ultima sala e' proiettato un filmato realizzato da Luchino Visconti di Modrone e Gianluca Migliarotti, dove viene illustrata l'artigianalita' che caratterizza ancora oggi il processo produttivo.

 

Finite Le Journees Particulieres, il museo di Granaiolo sarà aperto al pubblico solo su appuntamento, i pezzi più rari torneranno nell'archivio di Palazzo Pucci a Firenze, per conservarli alla giusta temperatura e al riparo dal sole, dove oggi sono custoditi altri 15.000 capi e 1.500 tessuti.