Firenze, 30 agosto 2023 - Con un bastone ha sfondato la vetrata ed è poi scappato con il registratore di cassa e un telefono cellulare in meno di un minuto. Marzio Maretti, titolare del Bar Il Gatto Bianco che si trova in via della Villa Demidoff è la terza volta che riceve la visita dei ladri in meno di un anno.
Secondo quanto ricostruito attraverso le telecamere di video sorveglianza, l'uomo con il volto coperto da un cappellino avrebbe messo a segno il colpo poco prima delle due della notte tra lunedì e martedì. In 35 secondi, il malvivente ha buttato giù la porta e si è diretto verso la cassa per poi fuggire con il registratore e un cellulare.
"Dalle telecamere ho visto – racconta Maretti – che era venuto a fare un sopralluogo a viso scoperto poco prima. Poi è tornato armato". Il titolare del Bar Il Gatto Bianco non ne può proprio più: è la terza volta in meno di un anno.
Sulla porta di ingresso della sua attività è affisso addirittura un cartello: “Carissimo, adesso non lasciamo più nemmeno gli spiccioli. Siamo stanchi di essere il tuo bancomat” si legge. La scritta, nero su bianco, accompagnata dall'immagine di un ladro che si fa strada con una torcia e scappa con il bottino nel sacco, è stata affissa dopo il secondo volpo.
Maretti allora ha deciso di lasciare un messaggio agli ospiti indesiderati: “Da allora è difficile dormire sonni tranquilli, la paura che possa ricapitare è tanta. Ma non lasciamo più nulla all'interno, nemmeno un centesimo. Quindi se entrano non trovano più nulla” si sfoga.
Il penultimo furto è stato messo a segno il 30 dicembre per mano dello stesso uomo che si era già intrufolato all'interno del suo locale il 13 novembre, un mese e mezzo prima. Dalle immagini del sistema di video sorveglianza il modus operandi è chiaro: con un piede di porco il malvivente ha forzato la porta di ingresso e, ad allarme in funzione, è entrato dirigendosi direttamente alle casse. “Conosceva già lo spazio. Ha preso circa cento euro di monete ed è scappato. Questa volta gli ho lasciato la chiave in modo che non mi danneggiasse la cassa come l'altra volta”, ha raccontato a caldo Maretti. L'uomo, alle 3.19 della notte tra il 12 e il 13 novembre, sempre con un piede di porco, aveva forzato la stessa porta.