Fiorentina, ecco il Viola Park. Commisso: "Un grande orgoglio. Chiesa? Sono rimasto male"

Presentato il progetto del centro sportivo che sorgerà a Bagno a Ripoli. "Un investimento da 70 milioni"

La presentazione del progetto del Centro sportivo della Fiorentina(Germogli)

La presentazione del progetto del Centro sportivo della Fiorentina(Germogli)

Bagno a Ripoli (Firenze), 7 ottobre 2020 - Il centro sportivo della Fiorentina, che si chiamerà 'Viola Park' e che sorgerà a Bagno a Ripoli (Firenze), "è un grandissimo orgoglio, sono venuto qui a investire e lasciare qualcosa di bello a Firenze, e sono certo che i tifosi saranno orgogliosi di avere per la prima volta una vera casa". Lo ha detto Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, presentando a Bagno a Ripoli il progetto del nuovo centro sportivo.

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"I Della Valle avevano un progetto di 30 milioni a Campi Bisenzio, qui andiamo anche oltre i 70 milioni - ha sottolineato Commisso - Ogni giorno al nuovo centro sportivo passeranno oltre 400 persone, ci saranno molte foresterie, sarà bellissimo. E in più si rispetteranno il territorio e la bellissima storia della Toscana. E' il più grande investimento privato mai fatto nella storia di Bagno a Ripoli e uno dei maggiori nella storia della Toscana. Potremo essere orgogliosi per anni".

Commisso ha poi parlato della sqwuadra e della cessione di Federico Chiesa: "Ci siamo rimasti male. Tanto per fare un esempio quando ero a Chicago durante la tournée viola di un anno fa lo aspettai quando arrivò col pullman della squadra. Non ho sentito Chiesa, ma non ho neanche mai sentito nessuno della Fiorentina che ha fatto critiche su di lui. Abbiamo perso Chiesa ma abbiamo la nuova chiesa qui col nuovo centro sportivo", ha aggiunto il patron viola.

"Quando è stato vinto l'ultimo scudetto della Fiorentina? Nel 1969 - si è autorisposto Commisso -. Per 50 anni si e' aspettato, ora perche' non volete darmi due, tre o cinque anni di tempo? Abbiamo 19 nuovi giocatori, abbiamo ricostruito la squadra e come ho sempre fatto in vita mia, farò anche qui. Il presidente sono io e faccio le cose come si devono fare. Serve tempo, quello che hanno avuto Lazio e Napoli per diventare quelle che sono oggi".

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