Fiorentina, Toni intervista Ribéry: "Voglio vincere a Firenze"

I due ex compagni di squadra al Bayern protagonisti della trasmissione su Dazn. "Chiesa e Castrovilli? Sono tuti e due forti"

Toni intervista Ribéry su Dazn

Toni intervista Ribéry su Dazn

Firenze, 25 novembre 2019 - «Ora posso dire che sono davvero felice qui a Firenze, ed è felice la mia famiglia. Ho firmato per due anni, poi vediamo. Qui il tifo è fantastico, si vive per il calcio, per questo vorrei riuscire a vincere qualcosa a Firenze. Anche per loro, i nostri supporter: non mi aspettavo che venissero in così tanti all'aeroporto a prendermi». Intervistato per Dazn dall'ex compagno di squadra al Bayern Luca Toni, Franck Ribéry esterna il proprio amore per la maglia viola e la sua nuova città 'di adozione'.

Il trailer dell'intervista su Dazn

Poi una considerazione su due talenti della Fiorentina di oggi: «Castrovilli e Chiesa sono forti. Chi è il migliore? Sono diversi, mi piacciono tutti e due - dice Ribery -. Mi ascoltano quando parlo e questo è importante, perché io da giovane ho giocato con gente come Zidane, Henry e Vieira, ed è stato importante per me ascoltare campioni come loro. Io cerco di trasmettere la mentalità. Ad esempio - continua il francese -: abbiamo vinto giocando benissimo a Milano col Milan, sei contento, ci pensi la sera stessa, ma poi basta. Dal giorno dopo devi già pensare alla partita dopo. non puoi fermarti a pensare a quel match fino al mercoledì successivo».

Castrovilli a Ribery ha dedicato il gol contro il Sassuolo: «Perchè prima della partita glielo avevo predetto - rivela -: segnerai e farai il 7 con le dita. Detto fatto». Poi Toni scherza con l'ex compagno e gli ricorda la finale mondiale di Berlino 2006: «sai che non sapevo che sul gol di Materazzi a Berlino, tu fossi sulla linea?». «Sono troppo basso, abbiamo preso gol per quello - risponde con una battuta Ribéry -. Comunque no, è stata una bellissima finale, peccato averla persa». «Poi tu almeno hai vinto tanto altro, io poco...» gli ribatte Toni. E Ribéry: «Ma quella era la coppa del mondo, mica un trofeo qualunque».

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