Stadio Fiorentina, ecco il progetto di copertura del "Franchi"

Presentato il progetto dell'associazione Noi per Firenze per la riqualificazione della zona di Campo di Marte

La presentazione del progetto (foto Umberto Visintini/New Press Photo)

La presentazione del progetto (foto Umberto Visintini/New Press Photo)

Firenze, 22 luglio 2019 - La copertura dello stadio Artemio Franchi all'interno del progetto di riqualificazione della zona di Campo di Marte. E' l'idea elaborata e presentata, come proposta rivolta al Comune di Firenze, dall'associazione Noi per Firenze. Grazie alla collaborazione tecnica degli architetti della BCB Progetti è nato un piano ambizioso che prevede un investimento di 100 milioni di euro in un quinquennio. Le opere prevedono la copertura del Franchi, il ripristino dell'area pedonale adiacente allo stadio, la creazione di nuovi parcheggi interrati (per 3200 auto), la creazione di un'area commerciale (da 15600 mq), di una piazza pubblica (da 8000 mq), di una pista ciclabile e di una pista do corsa, delle tribune per lo stadio da rugby, la realizzazione della nuova cittadella della Fiorentina (4 campi con una palestra da 2200 mq), la riorganizzazione del verde esistente (24.000 mq di parco), lo sviluppo di strategie bioclimatiche per l'outdoor comfort.

Già visionato dal sindaco Dario Nardella e dall'assessore Cecilia Del Re, il progetto dell'associazione Noi per Firenze, dopo essere stato congelato durante la campagna elettorale che vedevano Eliana Canesi e Michele Turini, che presiedono Noi per Firenze, candidati rispettivamente al Consiglio comunale e al Quartiere 1, è stato presentato alla città. Questa presentazione si inserisce nel dibattito cittadino sul tema dello stadio della Fiorentina, riacceso con il passaggio di proprietà dalla famiglia Della Valle a Rocco Commisso e in primo piano proprio negli ultimi giorni dopo che Nardella ha riparlato della possibilità di costruire il nuovo stadio nell'area della Mercafir. "L’area sportiva del Campo di Marte - ha spiegato l'architetto Carlo Bandini - si estende su circa 37 ettari ed è per dimensione e dotazione degli impianti un’area di eccellenza nel panorama europeo. A prescindere dalla collocazione eventuale del nuovo stadio nell’area della Mercafir, in ogni caso si porrebbe e si pone il problema dello stadio Artemio Franchi e dell’area attorno ad esso, che rischierebbe di diventare una sorta di rudere di difficile valorizzazione futura”.

Alla conferenza stampa erano presenti Michele Turini e Eliana Canesi per Noi Per Firenze, i progettisti della BCB Progetti, l'architetto Carlo Bandini e ingegner Gianni Bellucci, Alessandro Mari come coordinatore della parte finanziaria e commerciale. Oltre all'esposizione di tutti i dati e specifiche del progetto, è stato realizzato anche un plastico che visualizza. Per quanto riguarda la copertura del Franchi, la proposta prevede una copertura progressiva in tre lotti di quattro mesi ciascuno (dal 2022 al 2024), permettendo così alla Fiorentina di disputare regolarmente ogni partita in calendario. "Per il primo anno e mezzo, da settembre 2020, gli interventi sarebbero solamente all’esterno dello stadio - ha spiegato l’architetto Bandini -. Il secondo anno prevede la riqualificazione del parco e poi, a lotti, le fondazioni delle strutture delle coperture, che si concretizzerebbero ogni estate in tre anni distinti, fino alla posa delle tensostruttura. La copertura dello stadio avverrebbe così da giugno 2022 a settembre 2024".

Come detto però non solo la copertura del Franchi. Il tema complessivo è quello di valorizzare tutto il Campo di Marte: "Dobbiamo dare un futuro al Franchi e una riqualificazione dell’area sportiva - ha aggiunto Michele Turini -, fino a realizzare un’autentica cittadella sportiva, a prescindere da quella che sarà la scelta della Fiorentina. L’idea di fondo è dare una fruibilità dargli una fruibilità più condivisa di tutti gli spazi. Vedremo quale sarà la scelta fatta dal Comune in base anche alla valutazione di Michele Uva. Per la copertura del Franchi, l'unico progetto che è stato presentato è il nostro".

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