Fiorentina, Pradè sul rinnovo di Castrovilli: "Non ci sono clausole"

Firenze, 10 ottobre 2019 - "Castrovilli è il futuro della Fiorentina che vuole lavorare su giocatori come lui". Daniele Pradè sottolinea più volte che Castrovilli ha giocato soltanto sette partite in Serie A e che non deve montarsi la testa. Una carezza e un buffetto bonario mentre siede accanto al talento della Fiorentina, "firmato" fino al 2024. Un rinnovo di contratto che arriva il giorno dopo l'ufficializzazione dell'acquisizione da parte della società di Rocco Commisso dei terreni per il nuovo centro sportivo a Bagno a Ripoli. Un centro dove far crescere i Castrovilli del futuro... "Commisso è contento del contratto fatto con Gaetano - sottolinea Pradè - Castrovilli ha tutte le caratteristiche del giocatore che piace a noi: personalità, forza, tecnica. E' il futuro della Fiorentina. Deve rimanere serio, professionale come lo è stato finora".

Pradè entra nei dettagli dell'accordo: "Il nuovo contratto è di cinque anni, fino al 2024. Non ci sono clausole, altrimenti ne avremmo messa una in stile Barcellona a 250/300 milioni. Le cifre sono quelle che sono uscite (1 milione di euro il primo anno, a salire ndr). L'accordo ci abbiamo messo un po' di tempo a trovarlo: il contratto lo abbiamo chiuso stamattina. Ringrazio il suo agente Michelangelo Minieri, perché insieme abbiamo trovato un accordo che rende tutti contenti. Gaetano più giocherà bene e più guadagnerà. Ora deve pensare a continuare a lavorare, perché ha giocato solo sette partite in Serie A".

Il direttore Pradè viola svela un retroscena su questo inizio di stagione folgorante di Castrovilli e un aneddoto divertente: "A fine giugno dovevamo fare le liste dei convocati. Il vice di Montella, Russo mi manda un messaggio e mi dice di aspettare a fare scelte sui centrocampisti perché, da subito, Castrovilli a loro piaceva molto. Una aneddoto? A Gaetano ho detto che, se avesse continuato ad essere così serio e umile, avrebbe potuto scrivere a mia nipote Costanza, che è molto carina, su Instagram".

Niccolò Casalsoli